Il convulso susseguirsi dei provvedimenti normativi volti a fronteggiare la diffusione del Covid-19 ha improvvisamente acceso i riflettori sul lavoro agile, prospettato come strumento valido ed efficace per il contenimento del contagio nei luoghi di lavoro. Tale misura, infatti, risponde pienamente all’esigenza di ridurre la presenza dei dipendenti pubblici negli uffici e di evitarne gli spostamenti. In tal modo, la P.A. – fino a qualche mese prima “fanalino di coda” nell’adozione del lavoro agile – si è dovuta improvvisamente confrontare con un vero e proprio ribaltamento della situazione: dalla fase sperimentale di graduale applicazione all’attuazione tempestiva del c.d. smart working come “via ordinaria” di svolgimento della prestazione.
Il lavoro agile nella P.A. tra fase emergenziale e cambiamento strutturale
Russo M
2020
Abstract
Il convulso susseguirsi dei provvedimenti normativi volti a fronteggiare la diffusione del Covid-19 ha improvvisamente acceso i riflettori sul lavoro agile, prospettato come strumento valido ed efficace per il contenimento del contagio nei luoghi di lavoro. Tale misura, infatti, risponde pienamente all’esigenza di ridurre la presenza dei dipendenti pubblici negli uffici e di evitarne gli spostamenti. In tal modo, la P.A. – fino a qualche mese prima “fanalino di coda” nell’adozione del lavoro agile – si è dovuta improvvisamente confrontare con un vero e proprio ribaltamento della situazione: dalla fase sperimentale di graduale applicazione all’attuazione tempestiva del c.d. smart working come “via ordinaria” di svolgimento della prestazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.