Il lavoro approfondisce l’evoluzione della giurisprudenza costituzionale in ordine all’interpretazione del principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni, alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale del 3/12/2024, n. 192, che apre nuovi orizzonti per l’interpretazione della clausola generale della leale collaborazione tra Stato e regioni. Il problema è se il principio di leale collaborazione debba essere interpretato solo nella prospettiva del rapporto tra due poteri pubblici, come Stato e regioni ex parte principis o debba essere interpretato anche nella prospettiva della tutela dei diritti dei cittadini, particolarmente, quando è in gioco la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni e, così, ex parte populi. Il lavoro accoglie questa seconda prospettiva traendo spunto argomentando dall’evoluzione della giurisprudenza europea che partita da una prospettiva di tutela dei poteri, rispettivamente, dell’Unione europea e degli Stati si è, poi, orientata a leggere il principio di leale collaborazione nella prospettiva della migliore tutela dei diritti dei cittadini europei. A sua volta, nell’ordinamento nazionale, la giurisprudenza costituzionale è stata sempre orientata a declinare il principio della leale collaborazione nella prospettiva dei rapporti tra poteri, come appare dall’analisi della sua evoluzione storica. Ma con l’ultima giurisprudenza costituzionale (n. 192 del 2024) l’autore propone una lettura funzionale e non strutturale del principio di leale collaborazione nella prospettiva non dei poteri, ma delle funzioni pubbliche a tutela dei cittadini. In tale prospettiva il lavoro tende a ricondurre il principio di leale collaborazione ed il principio di sussidiarietà ad un’unica matrice di solidarietà a tutela dei cittadini, sia nell’ordinamento unionistico, sia nell’ordinamento nazionale, particolarmente nei confronti dei diritti dei cittadini, in relazione ai livelli essenziali delle prestazioni a loro favore.

The work delves into the evolution of constitutional jurisprudence regarding the interpretation of the principle of loyal collaboration between the State and the Regions, in light of the recent ruling of the Constitutional Court of 3/12/2024, n. 192, which opens new horizons for the interpretation of the general clause of loyal collaboration between the State and the regions. The problem is whether the principle of loyal collaboration should be interpreted only from the perspective of the relationship between two public powers, such as the State and regions ex parte principis or should also be interpreted from the perspective of the protection of citizens' rights, particularly when it is at stake the protection of essential levels of performance and, thus, ex parte populi. The work welcomes this second perspective by drawing inspiration from the evolution of European jurisprudence which started from a perspective of protection of the powers, respectively, of the European Union and of the States and was then oriented towards reading the principle of loyal collaboration from the perspective of better protection of the rights of European citizens. In turn, in the national system, constitutional jurisprudence has always been oriented towards declining the principle of loyal collaboration from the perspective of the relations between powers, as appears from the analysis of its historical evolution. But with the latest constitutional jurisprudence (no. 192 of 2024) the author proposes a functional and non-structural reading of the principle of loyal collaboration from the perspective not of powers, but of public functions to protect citizens. From this perspective, the work tends to bring the principle of loyal collaboration and the principle of subsidiarity back to a single matrix of solidarity to protect citizens, both in the union system and in the national system, particularly with regard to citizens' rights, in relation to the essential levels of benefits in their favor.

“Per una interpretazione del principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni ex parte populi e non ex parte principis”

Bocchini Francesco
2025

Abstract

Il lavoro approfondisce l’evoluzione della giurisprudenza costituzionale in ordine all’interpretazione del principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni, alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale del 3/12/2024, n. 192, che apre nuovi orizzonti per l’interpretazione della clausola generale della leale collaborazione tra Stato e regioni. Il problema è se il principio di leale collaborazione debba essere interpretato solo nella prospettiva del rapporto tra due poteri pubblici, come Stato e regioni ex parte principis o debba essere interpretato anche nella prospettiva della tutela dei diritti dei cittadini, particolarmente, quando è in gioco la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni e, così, ex parte populi. Il lavoro accoglie questa seconda prospettiva traendo spunto argomentando dall’evoluzione della giurisprudenza europea che partita da una prospettiva di tutela dei poteri, rispettivamente, dell’Unione europea e degli Stati si è, poi, orientata a leggere il principio di leale collaborazione nella prospettiva della migliore tutela dei diritti dei cittadini europei. A sua volta, nell’ordinamento nazionale, la giurisprudenza costituzionale è stata sempre orientata a declinare il principio della leale collaborazione nella prospettiva dei rapporti tra poteri, come appare dall’analisi della sua evoluzione storica. Ma con l’ultima giurisprudenza costituzionale (n. 192 del 2024) l’autore propone una lettura funzionale e non strutturale del principio di leale collaborazione nella prospettiva non dei poteri, ma delle funzioni pubbliche a tutela dei cittadini. In tale prospettiva il lavoro tende a ricondurre il principio di leale collaborazione ed il principio di sussidiarietà ad un’unica matrice di solidarietà a tutela dei cittadini, sia nell’ordinamento unionistico, sia nell’ordinamento nazionale, particolarmente nei confronti dei diritti dei cittadini, in relazione ai livelli essenziali delle prestazioni a loro favore.
2025
The work delves into the evolution of constitutional jurisprudence regarding the interpretation of the principle of loyal collaboration between the State and the Regions, in light of the recent ruling of the Constitutional Court of 3/12/2024, n. 192, which opens new horizons for the interpretation of the general clause of loyal collaboration between the State and the regions. The problem is whether the principle of loyal collaboration should be interpreted only from the perspective of the relationship between two public powers, such as the State and regions ex parte principis or should also be interpreted from the perspective of the protection of citizens' rights, particularly when it is at stake the protection of essential levels of performance and, thus, ex parte populi. The work welcomes this second perspective by drawing inspiration from the evolution of European jurisprudence which started from a perspective of protection of the powers, respectively, of the European Union and of the States and was then oriented towards reading the principle of loyal collaboration from the perspective of better protection of the rights of European citizens. In turn, in the national system, constitutional jurisprudence has always been oriented towards declining the principle of loyal collaboration from the perspective of the relations between powers, as appears from the analysis of its historical evolution. But with the latest constitutional jurisprudence (no. 192 of 2024) the author proposes a functional and non-structural reading of the principle of loyal collaboration from the perspective not of powers, but of public functions to protect citizens. From this perspective, the work tends to bring the principle of loyal collaboration and the principle of subsidiarity back to a single matrix of solidarity to protect citizens, both in the union system and in the national system, particularly with regard to citizens' rights, in relation to the essential levels of benefits in their favor.
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