Corrispondenze tangenziali

Spazio, Corpi, Figure è un testo configurato come dialogo continuo tra un architetto e un critico. Il metodo scelto per mettere in essere questo scambio è l’accostamento tra i progetti dello studio Peluffo & Partners a riferimenti iconografici tra i più disparati, intesi come “i vertici del triangolo ge- nealogico al cui interno cercare i modi di operare, ovvero i caratteri di uno stile”. Questi vertici sono, appunto, il corpo, lo spazio e la figura. Per narrare gli accostamenti e descrivere la “genealogia” dello studio, definita nel libro come “arcitaliana”, gli autori si aiutano attraverso quattro “azioni”: mostrare, evocare, trasfigurare e condividere a cui si aggiunge un tema, il “Maldestro” che, secondo gli autori, si può trovare a grandi linee “sottotraccia” nei lavori dello studio. Mosco e Peluffo chiudono l’introduzio- ne del libro con una frase di Umberto Boccioni "Spalanchiamo all'ambiente e chiudiamo la figura” così da lasciare libera l'interpretazione degli spunti iconografici e culturali a corredo del testo.

Spazio, Corpi, Figure is a text structured as a continuous dialogue between an architect and a critic. The method chosen to enable this exchange is the juxtaposition of projects by the firm Peluffo & Part- ners with a wide range of iconographic references, understood as "the vertices of the genealogical triangle within which to seek modes of operation, namely, the characteristics of a style." These vertices are, precisely: the body, the space and the figure. To narrate these juxtapositions and describe the studio’s “genealogy”, defined in the book as “archi-Italian”, the authors rely on four “actions”: showing, evoking, transfiguring and sharing. To these is added a recurring theme, the “Clumsy”, which the au- thors suggest runs more or less as an undercurrent throughout the studio’s work. Mosco and Peluffo conclude the book’s introduction with a quote by Umberto Boccioni “Let’s open up to the environ- ment and close the figure" thereby leaving the interpretation of the cultural and iconographic cues accompanying the text open to the reader.