Il contributo intende ragionare sull’attitudine del principio del risultato a condizionare le scelte discrezionali dell’amministrazione rispetto all’esercizio di una serie di facoltà che il testo normativo riconosce alla pubblica amministrazione nella procedura di dialogo competitivo. Tali scelte, nel quadro di un’attività contrattuale orientata al risultato dell’affidamento, appaiono condizionate dal livello di complessità dell’appalto come conseguenza del grado di incompleta definizione del relativo oggetto. In questa prospettiva, alcune scelte dell’amministrazione dovranno intendersi come doverose nei casi in cui sia minimo, in avvio di gara, il grado di definizione dell’oggetto dell’appalto
Il principio del risultato come criterio prioritario per l’esercizio del potere discrezionale nella procedura di dialogo competitivo
Fortunato Gambardella
2025
Abstract
Il contributo intende ragionare sull’attitudine del principio del risultato a condizionare le scelte discrezionali dell’amministrazione rispetto all’esercizio di una serie di facoltà che il testo normativo riconosce alla pubblica amministrazione nella procedura di dialogo competitivo. Tali scelte, nel quadro di un’attività contrattuale orientata al risultato dell’affidamento, appaiono condizionate dal livello di complessità dell’appalto come conseguenza del grado di incompleta definizione del relativo oggetto. In questa prospettiva, alcune scelte dell’amministrazione dovranno intendersi come doverose nei casi in cui sia minimo, in avvio di gara, il grado di definizione dell’oggetto dell’appaltoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


