La centralità del corpo come protagonista dello spazio e come attore proteso all’apprendimento, nel campo dell’architettura dei luoghi dell’istruzione, offre una chiave di lettura che interessa le discipline della Pedagogia e degli Interni rafforzandone una intesa. Prendendo in esame il corpo umano in analogia al corpo architettonico si riscontra che en-trambi rappresentano il tempio della conoscenza in cui si consacra il sapere. Se, da un lato la sensibilità dell’individuo favorisce lo sviluppo attraverso lo spettro cognitivo arricchendo la sua sfera personale, dall’altro cerca una relazione sinergica con l’intorno, creando occasioni di dialogo intimamente connesse. Su questa prospettiva si orienta una lettura dell’istituzione scola-stica come corpo che racconta, non solo parole ma anche un benessere psicofisico dell’abitante. Non esiste oggi ancora un linguaggio che codifica e mette a sistema come me-todo il progetto degli interni delle scuole per rispondere ad ogni contesto ambientale e sociale, ma potrebbero esistere invece occasioni per operare sulla messa in scena di fenomeni atmo-sferici per creare architetture dal coinvolgimento emotivo. Nella gestione del lavoro educa-tivo, stravolgere la matrice spazio-temporale significa far tendere l’interesse verso un modello di cultura del progetto in cui lo spazio atmosferico introduce una completa libertà di azione che aiuta a far conciliare il sistema mente-corpo-ambiente favorendo l’apprendimento e la con-figurazione di identità.
La sfera emotiva nello spazio scolastico tra percepito, concepito e vissuto
Marco Borrelli
2025
Abstract
La centralità del corpo come protagonista dello spazio e come attore proteso all’apprendimento, nel campo dell’architettura dei luoghi dell’istruzione, offre una chiave di lettura che interessa le discipline della Pedagogia e degli Interni rafforzandone una intesa. Prendendo in esame il corpo umano in analogia al corpo architettonico si riscontra che en-trambi rappresentano il tempio della conoscenza in cui si consacra il sapere. Se, da un lato la sensibilità dell’individuo favorisce lo sviluppo attraverso lo spettro cognitivo arricchendo la sua sfera personale, dall’altro cerca una relazione sinergica con l’intorno, creando occasioni di dialogo intimamente connesse. Su questa prospettiva si orienta una lettura dell’istituzione scola-stica come corpo che racconta, non solo parole ma anche un benessere psicofisico dell’abitante. Non esiste oggi ancora un linguaggio che codifica e mette a sistema come me-todo il progetto degli interni delle scuole per rispondere ad ogni contesto ambientale e sociale, ma potrebbero esistere invece occasioni per operare sulla messa in scena di fenomeni atmo-sferici per creare architetture dal coinvolgimento emotivo. Nella gestione del lavoro educa-tivo, stravolgere la matrice spazio-temporale significa far tendere l’interesse verso un modello di cultura del progetto in cui lo spazio atmosferico introduce una completa libertà di azione che aiuta a far conciliare il sistema mente-corpo-ambiente favorendo l’apprendimento e la con-figurazione di identità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


