Il saggio indaga sull’accusa di adulterio promossa da Augusto contro Giulia, sua unica figlia. Preliminarmente l’A, attraverso il racconto tramandato dagli antichi, ricompone l’esperienza umana di Giulia, la sua formazione, i suoi legami familiari ed affettivi, al fine di comprenderne la complessa e poliedrica personalità. L’attenzione viene quindi rivolta all’arco temporale che va dal 10 al 2 a.C., periodo in cui la figlia del princeps intensificò le frequentazioni con alcuni giovani intellettuali, critici nei confronti di Augusto, ostentando comportamenti sempre più trasgressivi a seguito dei quali fu accusata e ritenuta colpevole di adulterio. Secondo l’A., tale incriminazione, certamente fondata, non esclude tuttavia l’esistenza di motivazioni politiche: la donna, infatti, con la sua condotta libertina e sfrontata, aveva mostrato disprezzo nei confronti delle leggi ‘moralizzatrici’ volute da Augusto, momento centrale della sua politica, e dunque la dura pena a lei inflitta era volta a reprimere, ed in modo esemplare, una condotta che esprimeva in modo inequivocabile un dissenso politico.
Divus Augustus filiam ultra impudicitiae maledictum impudicam relegavit. Spunti di riflessione sull'accusa di adulterio e la relegatio in insulam di Giulia Maggiore
Manzo Annamaria
2025
Abstract
Il saggio indaga sull’accusa di adulterio promossa da Augusto contro Giulia, sua unica figlia. Preliminarmente l’A, attraverso il racconto tramandato dagli antichi, ricompone l’esperienza umana di Giulia, la sua formazione, i suoi legami familiari ed affettivi, al fine di comprenderne la complessa e poliedrica personalità. L’attenzione viene quindi rivolta all’arco temporale che va dal 10 al 2 a.C., periodo in cui la figlia del princeps intensificò le frequentazioni con alcuni giovani intellettuali, critici nei confronti di Augusto, ostentando comportamenti sempre più trasgressivi a seguito dei quali fu accusata e ritenuta colpevole di adulterio. Secondo l’A., tale incriminazione, certamente fondata, non esclude tuttavia l’esistenza di motivazioni politiche: la donna, infatti, con la sua condotta libertina e sfrontata, aveva mostrato disprezzo nei confronti delle leggi ‘moralizzatrici’ volute da Augusto, momento centrale della sua politica, e dunque la dura pena a lei inflitta era volta a reprimere, ed in modo esemplare, una condotta che esprimeva in modo inequivocabile un dissenso politico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.