Il saggio propone la trascrizione ragionata (sulla base degli autografi) e commentata di venti lettere, la maggior parte delle quali inedite, scambiate fra il marzo 1824 e il marzo 1826 da Vincenzo Monti con cinque interlocutori ferraresi legati al circuito dei corrispondenti colti. L’opzione di metodo, qui configurata attraverso la misura del carteggio one to many rigorosamente ritagliato in termini cronotopici, permette di offrire un affresco organico della compiuta canonizzazione reciproca fra il vate (novello Ariosto) e la città emiliana, con particolare riferimento alla scelta di Monti di eleggere la Pontificia Biblioteca (oggi Ariostea) a deposito privilegiato del proprio lascito poetico pubblico.

Per il secondo Supplemento all'Epistolario di Vincenzo Monti: corrispondenze ferraresi attorno alla canonizzazione del poeta e al corpus delle sue opere

luca frassineti
2024

Abstract

Il saggio propone la trascrizione ragionata (sulla base degli autografi) e commentata di venti lettere, la maggior parte delle quali inedite, scambiate fra il marzo 1824 e il marzo 1826 da Vincenzo Monti con cinque interlocutori ferraresi legati al circuito dei corrispondenti colti. L’opzione di metodo, qui configurata attraverso la misura del carteggio one to many rigorosamente ritagliato in termini cronotopici, permette di offrire un affresco organico della compiuta canonizzazione reciproca fra il vate (novello Ariosto) e la città emiliana, con particolare riferimento alla scelta di Monti di eleggere la Pontificia Biblioteca (oggi Ariostea) a deposito privilegiato del proprio lascito poetico pubblico.
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