L’A., dopo aver analizzato i capisaldi della nuova direttiva (UE) 2024/2853 di modernizzazione della disciplina comunitaria sulla responsabilità per danno da prodotto difettoso, di recente entrata in vigore, si domanda quale sarà l’impatto del recepimento della direttiva negli Stati membri sull’istituto dell’esimente del rischio da sviluppo scientifico-tecnologico. In primis, si evidenzia come la clausola di esonero parrebbe contrastare il principio giuridico europeo di precauzione che, “nella sua versione forte”, deve essere inteso nel senso che si dovrebbero vietare le attività, i prodotti o i servizi, quando vi sia incertezza scientifica circa la loro rischiosità. Al fine di corroborare tale argomentazione, si procede all’indagine delle declinazioni che tale principio assume nella dimensione dell’attività e della responsabilità civile dell’impresa. In secundis, si rimarca come, in tale prospettiva, assumano fondamentale importanza gli interventi normativi della Francia, della Spagna e della Germania di deroga alla clausola di esonero di responsabilità del produttore limitatamente a particolari categorie di prodotti, in forza della considerazione che la stessa rappresenta una limitazione eccessiva della sicurezza delle persone fisiche dal rischio di potenziali danni cagionabili da determinati prodotti. Inoltre, si dimostra che, in Italia, la tenuta tecnica del rischio da sviluppo scientifico-tecnologico è stata scardinata dagli indirizzi ermeneutici delle corti, riconoscendo la possibilità del soggetto danneggiato da un prodotto difettoso di scegliere tra il regime di responsabilità speciale dettato nel codice del consumo e le regole generali della responsabilità civile extracontrattuale, quali, in particolare, l’art. 2050 c.c., benché ricorrano i presupposti per applicare la disciplina di derivazione europea. Infine, si delineano proposte ricostruttive sulla valenza che l’esimente del rischio da sviluppo da scientifico- tecnologico potrà assumere in ambito legislativo e giurisprudenziale, alla luce dell’interpretazione logico-sistematica della nuova cornice normativa europea, avendo particolare riguardo sia alle prospettive future delle legislazioni nazionali di introduzione di nuove misure di deroga a siffatta esimente o di modifiche di misure già esistenti negli Stati membri, sia alla questione del rapporto tra la regolamentazione di fonte europea della responsabilità del produttore e le altre norme con cui sono disciplinate le forme di responsabilità dell’impresa, operando una lettura precauzionale degli artt. 2043 e 2050 c.c.   The Author, after analysing the pillars of the new directive (EU) 2024/2853 modernising the EU rules on liability for defective products, which recently came into force, questions what the impact of the transposition of the directive in the Member States will be on the exemption from liability for risks arising from scientific and technological development. First of all, it should be noted that the exemption clause would seem to contradict the European legal principle of precaution which, ‘in its strong version’, must be understood to mean that activities, products or services should be prohibited when there is scientific uncertainty about their risk. In order to corroborate this argument, we will proceed to investigate the variations that this principle assumes in the context of the activity and civil liability of the enterprise. Secondly, it is emphasised that, in this perspective, the regulatory interventions of France, Spain and Germany to derogate from the producer's exemption from liability clause limited to particular categories of products are of fundamental importance, by virtue of the consideration that it represents an excessive limitation of the safety of individuals from the risk of potential damage caused by certain products. Furthermore, it is demonstrated that, in Italy, the technical containment of the risk from scientific-technological development has been overturned by the hermeneutic guidelines of the courts, recognising the possibility for the person damaged by a defective product to choose between the special liability regime dictated in the consumer code and the general rules of non-contractual civil liability, such as, in particular, art. 2050 of the Italian Civil Code, even though the conditions for applying the European regulation are in place. Finally, reconstructive proposals are outlined on the value that the exemption of risk from scientific-technological development may assume in the legislative and jurisprudential sphere, in light of the logical-systematic interpretation of the new European regulatory framework, with particular regard to both the future prospects of national legislation introducing new measures to derogate from such exemption or to modify existing measures in the Member States, and the question of the relationship between European regulations on producer liability and other regulations governing forms of company liability, making a precautionary reading of articles 2043 and 2050 of the Italian Civil Code.

Il rischio da sviluppo scientifico-tecnologico nel nuovo quadro normativo europeo

GIOVANNA DALFONSO
2025

Abstract

L’A., dopo aver analizzato i capisaldi della nuova direttiva (UE) 2024/2853 di modernizzazione della disciplina comunitaria sulla responsabilità per danno da prodotto difettoso, di recente entrata in vigore, si domanda quale sarà l’impatto del recepimento della direttiva negli Stati membri sull’istituto dell’esimente del rischio da sviluppo scientifico-tecnologico. In primis, si evidenzia come la clausola di esonero parrebbe contrastare il principio giuridico europeo di precauzione che, “nella sua versione forte”, deve essere inteso nel senso che si dovrebbero vietare le attività, i prodotti o i servizi, quando vi sia incertezza scientifica circa la loro rischiosità. Al fine di corroborare tale argomentazione, si procede all’indagine delle declinazioni che tale principio assume nella dimensione dell’attività e della responsabilità civile dell’impresa. In secundis, si rimarca come, in tale prospettiva, assumano fondamentale importanza gli interventi normativi della Francia, della Spagna e della Germania di deroga alla clausola di esonero di responsabilità del produttore limitatamente a particolari categorie di prodotti, in forza della considerazione che la stessa rappresenta una limitazione eccessiva della sicurezza delle persone fisiche dal rischio di potenziali danni cagionabili da determinati prodotti. Inoltre, si dimostra che, in Italia, la tenuta tecnica del rischio da sviluppo scientifico-tecnologico è stata scardinata dagli indirizzi ermeneutici delle corti, riconoscendo la possibilità del soggetto danneggiato da un prodotto difettoso di scegliere tra il regime di responsabilità speciale dettato nel codice del consumo e le regole generali della responsabilità civile extracontrattuale, quali, in particolare, l’art. 2050 c.c., benché ricorrano i presupposti per applicare la disciplina di derivazione europea. Infine, si delineano proposte ricostruttive sulla valenza che l’esimente del rischio da sviluppo da scientifico- tecnologico potrà assumere in ambito legislativo e giurisprudenziale, alla luce dell’interpretazione logico-sistematica della nuova cornice normativa europea, avendo particolare riguardo sia alle prospettive future delle legislazioni nazionali di introduzione di nuove misure di deroga a siffatta esimente o di modifiche di misure già esistenti negli Stati membri, sia alla questione del rapporto tra la regolamentazione di fonte europea della responsabilità del produttore e le altre norme con cui sono disciplinate le forme di responsabilità dell’impresa, operando una lettura precauzionale degli artt. 2043 e 2050 c.c.   The Author, after analysing the pillars of the new directive (EU) 2024/2853 modernising the EU rules on liability for defective products, which recently came into force, questions what the impact of the transposition of the directive in the Member States will be on the exemption from liability for risks arising from scientific and technological development. First of all, it should be noted that the exemption clause would seem to contradict the European legal principle of precaution which, ‘in its strong version’, must be understood to mean that activities, products or services should be prohibited when there is scientific uncertainty about their risk. In order to corroborate this argument, we will proceed to investigate the variations that this principle assumes in the context of the activity and civil liability of the enterprise. Secondly, it is emphasised that, in this perspective, the regulatory interventions of France, Spain and Germany to derogate from the producer's exemption from liability clause limited to particular categories of products are of fundamental importance, by virtue of the consideration that it represents an excessive limitation of the safety of individuals from the risk of potential damage caused by certain products. Furthermore, it is demonstrated that, in Italy, the technical containment of the risk from scientific-technological development has been overturned by the hermeneutic guidelines of the courts, recognising the possibility for the person damaged by a defective product to choose between the special liability regime dictated in the consumer code and the general rules of non-contractual civil liability, such as, in particular, art. 2050 of the Italian Civil Code, even though the conditions for applying the European regulation are in place. Finally, reconstructive proposals are outlined on the value that the exemption of risk from scientific-technological development may assume in the legislative and jurisprudential sphere, in light of the logical-systematic interpretation of the new European regulatory framework, with particular regard to both the future prospects of national legislation introducing new measures to derogate from such exemption or to modify existing measures in the Member States, and the question of the relationship between European regulations on producer liability and other regulations governing forms of company liability, making a precautionary reading of articles 2043 and 2050 of the Italian Civil Code.
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