L’analisi del manoscritto XIII.F.27 della Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli offre l’occasione per ritornare a indagare la fortuna quattrocentesca della decorazione a cappi intrecciati in Italia settentrionale. Proveniente dalla Biblioteca Farnesiana di Carlo di Borbone, il codice contiene una miscellanea di scritti umanistici e di testi volgarizzati di autori classici, i cui incipit sono evidenziati da trentatré iniziali ornate a cappi intrecciati policromi su fondo oro e da due iniziali decorate a cappi fitomorfi. La decorazione miniata adotta dunque forme congeniali al carattere antiquario dei testi traditi, in larga parte costituiti da opere degli auctores e degli umanisti. Sulla base di confronti tipologici e stilistici con esemplari ornati in area veneta durante il terzo quarto del Quattrocento, si propone, infatti, l’ipotesi di un’origine lagunare del manoscritto custodito a Napoli. Tale ipotesi risulta rafforzata dalla presenza dello stemma della nobile famiglia veneziana dei Bragadin nel margine inferiore della pagina incipitaria. Sulla scorta della tipologia libraria e decorativa e soprattutto della presenza del loro blasone in altri codici e incunaboli conservati tra Padova, Venezia, Londra ed Edimburgo, si rintracciano altri libri appartenuti ad uno o più membri di questa illustre famiglia.

The analysis of the manuscript XIII.F.27 from the National Library “Vittorio Emanuele III” of Naples offers the opportunity to examine again the decorative interlace patterns’ fifteenth-century fortune in northern Italy. Coming from Carlo di Borbone’s Farnese Library, the manuscript contains a miscellany of humanistic and classical texts translated into vernacular, each incipit beginning with thirty-three initials decorated with polychrome interlace patterns on gold grounds and two initials decorated with phytomorph patterns. The illumination, therefore, adopts motifs fitting with the antiquarian nature of the texts, constituted to a large extent by classical and humanistic works. On the basis of typological and stylistic comparisons with illuminated manuscripts from the Venetian area in the third quarter of the 15th century, a Venetian origin is suggested for the manuscript kept in Naples. This hypothesis is enhanced by the presence of the noble Venetian family Bragadin’s coat of arms in the lower margin of the first folio. In the light of the ornamental and book typology and, most importantly, the presence of Bragadin’s coat of arms in different manuscripts and incunabula kept between Padua, Venice, London and Edinburgh, it is possible to trace other books been owned by one or more members of this illustrious family.

Un nuovo tassello per la decorazione a cappi intrecciati nei manoscritti umanistici: il ms. XIII.F.27 della Biblioteca Nazionale di Napoli

Michela Perrotta
2022

Abstract

L’analisi del manoscritto XIII.F.27 della Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli offre l’occasione per ritornare a indagare la fortuna quattrocentesca della decorazione a cappi intrecciati in Italia settentrionale. Proveniente dalla Biblioteca Farnesiana di Carlo di Borbone, il codice contiene una miscellanea di scritti umanistici e di testi volgarizzati di autori classici, i cui incipit sono evidenziati da trentatré iniziali ornate a cappi intrecciati policromi su fondo oro e da due iniziali decorate a cappi fitomorfi. La decorazione miniata adotta dunque forme congeniali al carattere antiquario dei testi traditi, in larga parte costituiti da opere degli auctores e degli umanisti. Sulla base di confronti tipologici e stilistici con esemplari ornati in area veneta durante il terzo quarto del Quattrocento, si propone, infatti, l’ipotesi di un’origine lagunare del manoscritto custodito a Napoli. Tale ipotesi risulta rafforzata dalla presenza dello stemma della nobile famiglia veneziana dei Bragadin nel margine inferiore della pagina incipitaria. Sulla scorta della tipologia libraria e decorativa e soprattutto della presenza del loro blasone in altri codici e incunaboli conservati tra Padova, Venezia, Londra ed Edimburgo, si rintracciano altri libri appartenuti ad uno o più membri di questa illustre famiglia.
2022
The analysis of the manuscript XIII.F.27 from the National Library “Vittorio Emanuele III” of Naples offers the opportunity to examine again the decorative interlace patterns’ fifteenth-century fortune in northern Italy. Coming from Carlo di Borbone’s Farnese Library, the manuscript contains a miscellany of humanistic and classical texts translated into vernacular, each incipit beginning with thirty-three initials decorated with polychrome interlace patterns on gold grounds and two initials decorated with phytomorph patterns. The illumination, therefore, adopts motifs fitting with the antiquarian nature of the texts, constituted to a large extent by classical and humanistic works. On the basis of typological and stylistic comparisons with illuminated manuscripts from the Venetian area in the third quarter of the 15th century, a Venetian origin is suggested for the manuscript kept in Naples. This hypothesis is enhanced by the presence of the noble Venetian family Bragadin’s coat of arms in the lower margin of the first folio. In the light of the ornamental and book typology and, most importantly, the presence of Bragadin’s coat of arms in different manuscripts and incunabula kept between Padua, Venice, London and Edinburgh, it is possible to trace other books been owned by one or more members of this illustrious family.
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