La protezione temporanea è stata introdotta nell’ordinamento dell’Unione europea con la Direttiva 2001/55/CE. Dalla sua entrata in vigore più di 20 anni fa, lo strumento non è mai stato attivato, portando la Commissione europea a richiederne l’abrogazione. Il 4 marzo 2022, pochi giorni dopo l’inizio dell’aggressione russa contro l’Ucraina, il Consiglio dell’Unione europea ha deciso all’unanimità di attivare lo strumento in questione per fornire protezione immediata agli sfollati provenienti dall’Ucraina mediante uno status che prevede il diritto al soggiorno temporaneo, accesso all’istruzione, al mercato del lavoro e ad altri servizi sociali. Questa decisione senza precedenti ha dimostrato che, quando c’è la volontà politica, gli Stati membri sono capaci di coordinarsi in tempi stretti per gestire massicci afflussi di migranti. Analizzando la prima attivazione dello strumento nel caso ucraino, l’articolo ricostruisce il regime della protezione temporanea e si occupa della tutela assicurata ai minori. Nelle conclusioni, si sofferma su alcuni punti critici del regime di protezione temporanea, sottolineando che esso costituisce, ad ogni modo, una soluzione provvisoria e che, in ragione della persistenza del conflitto, non si può prescindere dalla riflessione sui passi da intraprendere per favorire soluzioni più stabili, in particolare per proteggere una delle categorie più vulnerabili di migranti, quale quella dei minori.
La protezione temporanea dei minori in fuga dall’Ucraina: teoria e pratica di un istituto alla prova della sua prima applicazione
angela festa
2024
Abstract
La protezione temporanea è stata introdotta nell’ordinamento dell’Unione europea con la Direttiva 2001/55/CE. Dalla sua entrata in vigore più di 20 anni fa, lo strumento non è mai stato attivato, portando la Commissione europea a richiederne l’abrogazione. Il 4 marzo 2022, pochi giorni dopo l’inizio dell’aggressione russa contro l’Ucraina, il Consiglio dell’Unione europea ha deciso all’unanimità di attivare lo strumento in questione per fornire protezione immediata agli sfollati provenienti dall’Ucraina mediante uno status che prevede il diritto al soggiorno temporaneo, accesso all’istruzione, al mercato del lavoro e ad altri servizi sociali. Questa decisione senza precedenti ha dimostrato che, quando c’è la volontà politica, gli Stati membri sono capaci di coordinarsi in tempi stretti per gestire massicci afflussi di migranti. Analizzando la prima attivazione dello strumento nel caso ucraino, l’articolo ricostruisce il regime della protezione temporanea e si occupa della tutela assicurata ai minori. Nelle conclusioni, si sofferma su alcuni punti critici del regime di protezione temporanea, sottolineando che esso costituisce, ad ogni modo, una soluzione provvisoria e che, in ragione della persistenza del conflitto, non si può prescindere dalla riflessione sui passi da intraprendere per favorire soluzioni più stabili, in particolare per proteggere una delle categorie più vulnerabili di migranti, quale quella dei minori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.