Il contributo si propone di indagare, in un’ottica comparatistica, la disciplina delle espressioni artistiche e musicali nel prisma del diritto shariatico, con riferimento alla natura di tali espressioni e alle restrizioni dettate dal testo coranico, primo tra tutti il divieto di idolatria. Seguendo un approccio diacronico, il contributo pone in risalto come la ratio della regolamentazione dell’espressione artistica e musicale abbia costituito il portato storico del passaggio dall’era preislamica alla proclamazione della sharia, con sviluppi significativi, grazie agli influssi della tradizione profetica e alle fatwa, anche di epoca più recente. In conclusione, sarà evidenziato come, da un’analisi delle fonti di diritto shariatico, emerga una marcata dicotomia tra approccio scritturalista e visione modernista, che conduce a qualificare l’attività artistico-musicale haram solo in ragione di altre proibizioni, elemento che rivela la componente dinamica ed evolutiva del diritto islamico.
The paper aims at investigating, through a comparative view, the regulation of artistic and musical expressions within the prism of sharia law, with reference to the nature of these expressions and to the restrictions determined by the Quran text, first of all the prohibition of idolatry. Following a diachronic approach, this paper values how the ratio of regulating musical and artistic expression has constituted the historical result of the transition from the pre-Islamic era to the Sharia proclamation, with significant developments thanks to the contribution of prophetic tradition and the fatwa. In conclusion, it will be highlighted how, from an analysis of the sharia, emerges a marked dichotomy between scriptiuralism and modernistic vision, that leads at qualifying musical and artistic activity as haram only in light of other prohibitions, element that reveals the dynamic and evolutive component of the Islamic law.
Il diritto islamico e le espressioni artistico-musicali haram-halal
Giovanna Carugno
2019
Abstract
Il contributo si propone di indagare, in un’ottica comparatistica, la disciplina delle espressioni artistiche e musicali nel prisma del diritto shariatico, con riferimento alla natura di tali espressioni e alle restrizioni dettate dal testo coranico, primo tra tutti il divieto di idolatria. Seguendo un approccio diacronico, il contributo pone in risalto come la ratio della regolamentazione dell’espressione artistica e musicale abbia costituito il portato storico del passaggio dall’era preislamica alla proclamazione della sharia, con sviluppi significativi, grazie agli influssi della tradizione profetica e alle fatwa, anche di epoca più recente. In conclusione, sarà evidenziato come, da un’analisi delle fonti di diritto shariatico, emerga una marcata dicotomia tra approccio scritturalista e visione modernista, che conduce a qualificare l’attività artistico-musicale haram solo in ragione di altre proibizioni, elemento che rivela la componente dinamica ed evolutiva del diritto islamico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


