Nella primavera del 1838 Orazio Angelini, affermato architetto comunale napoletano, già professore onorario del Regio Istituto di Belle Arti e direttore del Reale Laboratorio delle Pietre Dure, fu inviato in Sicilia per sovrintendere a una serie di lavori pubblici legati alla designazione della città di Noto come nuovo capoluogo di provincia. In questo contesto si inserisce il suo progetto per il Carcere Centrale netino, immaginato da Angelini come un compatto insieme di edifici disposti a raggiera semicircolare con al centro una cappella panottica, tipologia apertamente ispirata ai più recenti esempi di architettura carceraria europea. Sulla scia di questa commissione, mai realizzata, si colloca anche la proposta avanzata nel 1841 per il Carcere di Napoli, progettato questa volta come un complesso più ampio e articolato di edifici isolati racchiusi, questa volta, in un grande recinto quadrangolare sul quale avrebbe dominato la maestosa mole della croce greca dell'edificio riservato ai detenuti adulti.
Dalla Sicilia a Napoli. Orazio Angelini e i nuovi spazi per la detenzione alla metà dell’Ottocento
Pignatelli Spinazzola
2024
Abstract
Nella primavera del 1838 Orazio Angelini, affermato architetto comunale napoletano, già professore onorario del Regio Istituto di Belle Arti e direttore del Reale Laboratorio delle Pietre Dure, fu inviato in Sicilia per sovrintendere a una serie di lavori pubblici legati alla designazione della città di Noto come nuovo capoluogo di provincia. In questo contesto si inserisce il suo progetto per il Carcere Centrale netino, immaginato da Angelini come un compatto insieme di edifici disposti a raggiera semicircolare con al centro una cappella panottica, tipologia apertamente ispirata ai più recenti esempi di architettura carceraria europea. Sulla scia di questa commissione, mai realizzata, si colloca anche la proposta avanzata nel 1841 per il Carcere di Napoli, progettato questa volta come un complesso più ampio e articolato di edifici isolati racchiusi, questa volta, in un grande recinto quadrangolare sul quale avrebbe dominato la maestosa mole della croce greca dell'edificio riservato ai detenuti adulti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.