Verso la fine del 1750 Carlo di Borbone, re di Napoli e di Sicilia, commissionò all'architetto Luigi Vanvitelli il progetto di un nuovo palazzo reale a Caserta. Nel maggio 1751, pochi mesi dopo, la regina Maria Amalia di Sassonia chiese a Vanvitelli di progettare una città di fondazione complementare al palazzo. Di conseguenza, l'architetto progettò la "Nuova Caserta", composta da un razionale impianto di isolati a corte delimitati da una trama di strade ortogonali, attraversata da un tridente composto da tre assi viari maggiori, convergente nella Place Royale antistante al palazzo. Il progetto, che avrebbe dovuto essere definito nei dettagli in fase esecutiva, non fu mai realizzato a causa della partenza per la Spagna di Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia, il 7 ottobre 1759. Successivamente, la città concreta si sarebbe sviluppata in modo completamente diverso da quello previsto dal progetto di Vanvitelli.
Il piano di Luigi Vanvitelli per Caserta Nuova alla prova del tempo
Serraglio
2024
Abstract
Verso la fine del 1750 Carlo di Borbone, re di Napoli e di Sicilia, commissionò all'architetto Luigi Vanvitelli il progetto di un nuovo palazzo reale a Caserta. Nel maggio 1751, pochi mesi dopo, la regina Maria Amalia di Sassonia chiese a Vanvitelli di progettare una città di fondazione complementare al palazzo. Di conseguenza, l'architetto progettò la "Nuova Caserta", composta da un razionale impianto di isolati a corte delimitati da una trama di strade ortogonali, attraversata da un tridente composto da tre assi viari maggiori, convergente nella Place Royale antistante al palazzo. Il progetto, che avrebbe dovuto essere definito nei dettagli in fase esecutiva, non fu mai realizzato a causa della partenza per la Spagna di Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia, il 7 ottobre 1759. Successivamente, la città concreta si sarebbe sviluppata in modo completamente diverso da quello previsto dal progetto di Vanvitelli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.