In questo contributo prendo in esame le forme della narrazione della Storia di Elsa Morante con l’obiettivo di mostrare che l’onniscienza eterodiegetica del romanzo è solo apparente. Questa è infatti decostruita dalla presenza di una io narrante che non solo relativizza la prospettiva del racconto, ma si dà come una figura di Elsa-neltesto: una narratrice che non è più l’alibi dell’autrice, come nei precedenti romanzi, ma aspira piuttosto a essere una diretta proiezione dell’autrice reale. In particolare, in una simile postura diegetica si riconosce il programma morantiano di una scrittura por el analfabeto, che forza la convenzionalità letteraria per un rapporto più empatico e umano con il proprio pubblico.
Elsa-nel-testo e la scrittura por el analfabeto. Considerazioni sulla io narrante della Storia
Elena Porciani
2024
Abstract
In questo contributo prendo in esame le forme della narrazione della Storia di Elsa Morante con l’obiettivo di mostrare che l’onniscienza eterodiegetica del romanzo è solo apparente. Questa è infatti decostruita dalla presenza di una io narrante che non solo relativizza la prospettiva del racconto, ma si dà come una figura di Elsa-neltesto: una narratrice che non è più l’alibi dell’autrice, come nei precedenti romanzi, ma aspira piuttosto a essere una diretta proiezione dell’autrice reale. In particolare, in una simile postura diegetica si riconosce il programma morantiano di una scrittura por el analfabeto, che forza la convenzionalità letteraria per un rapporto più empatico e umano con il proprio pubblico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.