La residenza dei principi di Sannicandro nel casale napoletano di Barra rappresenta, unitamente al grande giardino retrostante, una tra le più interessanti e meglio conservate emergenze architettoniche nel novero delle ville vesuviane sette e ottocentesche. Con l’ausilio di fonti archivistiche e iconografiche in gran parte inedite, il contributo ricostruisce le progressive trasformazioni dell’originaria masseria cinquecentesca rifunzionalizzata nel corso del XVIII secolo nell’elegante ‘villeggiatura’ di Domenico Cattaneo grazie ad una lunga serie di interventi sovrintesi inizialmente da Luca Vecchione e portati poi avanti da Luigi Vanvitelli, autore del disegno della nuova facciata e della sobria esedra lungo la strada pubblica. Indissolubilmente legata alle complesse vicende familiari successive alla Restaurazione borbonica, alla metà dell’Ottocento la fabbrica sarà oggetto di un primo rinnovamento commissionato da Giulia Cattaneo ad Antonio Francesconi, necessaria premessa alle radicali trasformazioni sovrintese da Nicola Breglia alla fine del secolo.
La villa dei principi di Sannicandro nel casale di Barra. Una lunga storia architettonica e familiare
Giuseppe Pignatelli Spinazzola
2024
Abstract
La residenza dei principi di Sannicandro nel casale napoletano di Barra rappresenta, unitamente al grande giardino retrostante, una tra le più interessanti e meglio conservate emergenze architettoniche nel novero delle ville vesuviane sette e ottocentesche. Con l’ausilio di fonti archivistiche e iconografiche in gran parte inedite, il contributo ricostruisce le progressive trasformazioni dell’originaria masseria cinquecentesca rifunzionalizzata nel corso del XVIII secolo nell’elegante ‘villeggiatura’ di Domenico Cattaneo grazie ad una lunga serie di interventi sovrintesi inizialmente da Luca Vecchione e portati poi avanti da Luigi Vanvitelli, autore del disegno della nuova facciata e della sobria esedra lungo la strada pubblica. Indissolubilmente legata alle complesse vicende familiari successive alla Restaurazione borbonica, alla metà dell’Ottocento la fabbrica sarà oggetto di un primo rinnovamento commissionato da Giulia Cattaneo ad Antonio Francesconi, necessaria premessa alle radicali trasformazioni sovrintese da Nicola Breglia alla fine del secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.