Il Next Generation EU, nel mettere a disposizione ingenti aiuti a favore degli Stati più fortemente colpiti dalla crisi, segna un cambio di passo, tanto importante quanto fragile, dell’Europa dell’austerità a favore di un’Europa più solidale che combatte contro le debolezze interne, le diseguaglianze sociali e strutturali per consentire una crescita complessiva e più equilibrata. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per diverse ragioni che vengono qui analizzate, non segna invece alcuna sostanziale, vera, efficace svolta nelle politiche di riequilibrio territoriale necessarie per limitare i divari sociali, economici, infrastrutturali progressivamente determinatisi nelle aree più svantaggiate del Paese, a partire dal Mezzogiorno. Nel saggio si indicano gli elementi di criticità del Piano sotto il profilo del raggiungimento degli obiettivi di coesione.
The Next Generation EU, in making available large amounts of aid to the states most severely affected by the crisis, marks a step change, as important as it is fragile, from the Europe of austerity in favor of a more supportive Europe that fights against internal weaknesses, social and structural inequalities to enable overall and more balanced growth. On the other hand, the Italian National Recovery and Resilience Plan, for several reasons that are analyzed in this essay, does not mark any substantial, real, effective breakthrough in the territorial rebalancing policies needed to limit the social, economic, and infrastructural gaps progressively determined in the most disadvantaged areas of Italy, starting with the South.
Next Generation EU e PNRR: «nuova» Europa, «vecchia» Italia
andrea patroni griffi
2023
Abstract
Il Next Generation EU, nel mettere a disposizione ingenti aiuti a favore degli Stati più fortemente colpiti dalla crisi, segna un cambio di passo, tanto importante quanto fragile, dell’Europa dell’austerità a favore di un’Europa più solidale che combatte contro le debolezze interne, le diseguaglianze sociali e strutturali per consentire una crescita complessiva e più equilibrata. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per diverse ragioni che vengono qui analizzate, non segna invece alcuna sostanziale, vera, efficace svolta nelle politiche di riequilibrio territoriale necessarie per limitare i divari sociali, economici, infrastrutturali progressivamente determinatisi nelle aree più svantaggiate del Paese, a partire dal Mezzogiorno. Nel saggio si indicano gli elementi di criticità del Piano sotto il profilo del raggiungimento degli obiettivi di coesione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.