La sentenza in commento pone l’osservatore difronte ad una vicenda corruttiva con profili di sicura“internazionalità”, ma che non si muove nel complesso terreno definito dall’art. 322-bis c.p., apparendo così sostanzialmente ‘atipica’. Il principale apporto della decisione si rinviene nella conferma cheil parlamentare italiano che solleciti o riceva dazioni illecite per condotte inerenti al suo ufficio in senoad un’istituzione parlamentare internazionale, alla quale partecipi in virtù della designazione adopera del ramo del parlamento cui appartiene, è a tutti gli effetti un pubblico ufficiale o un incaricatodi pubblico servizio italiano che risponde ai sensi delle fattispecie domestiche degli artt. 318-320 c.p. Mediante il criterio della connessione si rinviene un nesso inscindibile tra lo status di membro del parlamento italiano e l’esercizio (deviato) dei compiti in seno nell’assemblea internazionale, unpassaggio logico che consente di non scomodare la disposizione ‘specchio’ dell’art. 322-bis. In tal modo anche le eventuali censure in punto di violazione della retroattività per effetto dell’inserimento, da parte del legislatore nel 2019, dell’art. 322-bis, comma 1, n. 5-quater, vengono respinte. La decisione è da condividere, anche se il ragionamento della Corte appare volutamente stringato sul puntodirimente della sussumibilità della condotta nelle funzioni del parlamentare italiano, il punto centrale della decisione. Del pari, essa rivela – illuminandoli indirettamente – alcuni complessi profili interpretativi dell’art. 322-bis, una norma che sin dalla sua genesi e in termini crescenti per le modifichenormative cui è stata sottoposta, appare di difficile lettura e non sempre coerente.

The judgement presents the reader with a case of corruption that has some international features, despite the fact that it does not fall under the provision of Article 322-bis of the Criminal Code and therefore appears to be “atypical”. The decision’s main contribution is to confirm that an Italian Member of Parliament, who requests or accepts illicit payments for activities related to his office within an international parliamentary body – to which he belongs to by virtue of the mandate that has received by the national parliamentary chamber he belongs to – is, in fact, an Italian public official or person in charge of a public service, liable under the national provisions of articles 318-320 of the Criminal Code. Through the criterion of connection, the status of Member of the Italian Parliament and the fulfilment of the duties within an international parliamentary assembly are inextricably linked. This is a logical step which avoids the “mirror” provision of Article 322-bis. In this way, any objection regarding the violation of the non-retroactivity principle – that could arise as a consequence of the legislative amendment of Article 322-bis, to which a new paragraph has been added in 2019(par. 1, n. 5-quater), is also rejected. The decision is to be supported, even if the Court’s reasoning seems deliberately limited about the question of what the functions of the Italian parliamentarian properly encompasses. In the meantime, by shedding light on the interpretation of Article 322-bis, the decisions reveals the complexity of the norm and highlights some systematic inconsistencies, already appeared when the provision was introduced in the Criminal Code, and today even more important due to of the legislative changes that Article 322-bis has undergone.

Una 'atipica' ipotesi di corruzione internazionale approda in Cassazione: la lettura in filigrana dell'art. 322-bis c.p. attraverso la corruzione del parlamentare

stefano manacorda
2023

Abstract

La sentenza in commento pone l’osservatore difronte ad una vicenda corruttiva con profili di sicura“internazionalità”, ma che non si muove nel complesso terreno definito dall’art. 322-bis c.p., apparendo così sostanzialmente ‘atipica’. Il principale apporto della decisione si rinviene nella conferma cheil parlamentare italiano che solleciti o riceva dazioni illecite per condotte inerenti al suo ufficio in senoad un’istituzione parlamentare internazionale, alla quale partecipi in virtù della designazione adopera del ramo del parlamento cui appartiene, è a tutti gli effetti un pubblico ufficiale o un incaricatodi pubblico servizio italiano che risponde ai sensi delle fattispecie domestiche degli artt. 318-320 c.p. Mediante il criterio della connessione si rinviene un nesso inscindibile tra lo status di membro del parlamento italiano e l’esercizio (deviato) dei compiti in seno nell’assemblea internazionale, unpassaggio logico che consente di non scomodare la disposizione ‘specchio’ dell’art. 322-bis. In tal modo anche le eventuali censure in punto di violazione della retroattività per effetto dell’inserimento, da parte del legislatore nel 2019, dell’art. 322-bis, comma 1, n. 5-quater, vengono respinte. La decisione è da condividere, anche se il ragionamento della Corte appare volutamente stringato sul puntodirimente della sussumibilità della condotta nelle funzioni del parlamentare italiano, il punto centrale della decisione. Del pari, essa rivela – illuminandoli indirettamente – alcuni complessi profili interpretativi dell’art. 322-bis, una norma che sin dalla sua genesi e in termini crescenti per le modifichenormative cui è stata sottoposta, appare di difficile lettura e non sempre coerente.
2023
The judgement presents the reader with a case of corruption that has some international features, despite the fact that it does not fall under the provision of Article 322-bis of the Criminal Code and therefore appears to be “atypical”. The decision’s main contribution is to confirm that an Italian Member of Parliament, who requests or accepts illicit payments for activities related to his office within an international parliamentary body – to which he belongs to by virtue of the mandate that has received by the national parliamentary chamber he belongs to – is, in fact, an Italian public official or person in charge of a public service, liable under the national provisions of articles 318-320 of the Criminal Code. Through the criterion of connection, the status of Member of the Italian Parliament and the fulfilment of the duties within an international parliamentary assembly are inextricably linked. This is a logical step which avoids the “mirror” provision of Article 322-bis. In this way, any objection regarding the violation of the non-retroactivity principle – that could arise as a consequence of the legislative amendment of Article 322-bis, to which a new paragraph has been added in 2019(par. 1, n. 5-quater), is also rejected. The decision is to be supported, even if the Court’s reasoning seems deliberately limited about the question of what the functions of the Italian parliamentarian properly encompasses. In the meantime, by shedding light on the interpretation of Article 322-bis, the decisions reveals the complexity of the norm and highlights some systematic inconsistencies, already appeared when the provision was introduced in the Criminal Code, and today even more important due to of the legislative changes that Article 322-bis has undergone.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/516392
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