Carlos de Borbón (1716-1788) fu rappresentato in numerosi ritratti. Chiaramente, la sua storia personale e politica influenzò l’iconografia di queste opere d’arte, soggette a «cambiamenti nel gusto» e affidate a eminenti artisti internazionali: alcuni erano spagnoli, come Meléndez, Maella o Goya, altri francesi, come Ranc e Van Loo; e ancora genovesi, come Molinaretto; parmigiani, come Sebastiani e Liani; napoletani, come Solimena e Bonito; cechi, come Mengs. Questi ritratti, dipinti in diversi paesi, tempi e di differenti tendenze artistiche, riflettono, nel loro insieme, il rapporto tra le scuole nazionali di pittura e il passaggio stilistico dal tardo barocco al neoclassicismo. Il presente contributo analizza tutti questi aspetti e illustra come tali rappresentazioni abbiano raggiunto il cinema, in termini di tratti salienti.
Carlos de Borbón (1716-1788) was represented in numerous portraits. His personal and political history logically influenced the iconography of these works of art, sub- ject to «changes in taste» and entrusted to outstanding, international artists: some were Spanish, such as Meléndez, Maella or Goya, others were French, like Ranc and Van Loo; and again Genoese, like Molina-retto; Parmesans, like Sebastiani and Liani; Neapolitans, such as Solimena and Bonito; Czechs, like Mengs. These portraits, painted in different countries, times, and artistic trends, reflect, as a whole, the relationship between the national schools of painting and the stylistic transition from late baroque to neoclassicism. The present paper examines all of these aspects, and explains how those representations have reached the cinema, in terms of distinctive features.
Retratos de Carlos de Borbón y su version cinematografica
Giulio Brevetti
;
2022
Abstract
Carlos de Borbón (1716-1788) fu rappresentato in numerosi ritratti. Chiaramente, la sua storia personale e politica influenzò l’iconografia di queste opere d’arte, soggette a «cambiamenti nel gusto» e affidate a eminenti artisti internazionali: alcuni erano spagnoli, come Meléndez, Maella o Goya, altri francesi, come Ranc e Van Loo; e ancora genovesi, come Molinaretto; parmigiani, come Sebastiani e Liani; napoletani, come Solimena e Bonito; cechi, come Mengs. Questi ritratti, dipinti in diversi paesi, tempi e di differenti tendenze artistiche, riflettono, nel loro insieme, il rapporto tra le scuole nazionali di pittura e il passaggio stilistico dal tardo barocco al neoclassicismo. Il presente contributo analizza tutti questi aspetti e illustra come tali rappresentazioni abbiano raggiunto il cinema, in termini di tratti salienti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


