La tutela dell'architettura contemporanea mediante strumenti urbanistici

Le opere di architettura contemporanea non ricevono, in Italia, adeguata tutela, in ragione della soglia minima di storicizzazione presente nel d.lgs. n. 42/2004, in base alla quale non è possibile apporre il vincolo culturale statale su beni il cui autore è ancora vivente e, comunque, la cui esecuzione non risalga a più di 70 anni. L’esigenza di individuare strumenti alternativi in grado di garantire adeguata tutela all’architettura contemporanea di maggior pregio, ha spinto la dottrina a battere diverse strade (vincolo relazionale; tutela autorale; vincolo paesaggistico), nessuna però pienamente soddisfacente. Con il presente contributo si intende invece “esplorare” nuove strade, esaminando in particolare se e in che termini le amministrazioni comunali possano intervenire al fine di prevedere forme di tutela specifica per le opere di architettura contemporanea, mediante l’esercizio delle proprie funzioni in materia di governo del territorio.

Contemporary architecture does not receive adequate protection in Italy, due to the minimum historicization threshold (Legislative Decree no. 42/2004), on the basis of which it is not possible to put a state cultural restriction on assets whose author is still alive and, in any case, whose execution dates back no more than 70 years. The need to identify alternative tools capable of guaranteeing adequate protection for the most prestigious contemporary architectures has prompted the doctrine to take different paths (relational restriction; authorial protection; landscape restriction), none of which, however, fully satisfactory. With this paper we intend to "explore" new paths, examining if and in what terms the local authorities can intervene in order to provide specific tools of protection for contemporary architectures, through the exercise of their territorial government functions.