Il modello di spesa sanitaria italiano ha subito riforme significative, già dagli anni Novanta del secolo scorso, passando da un sistema universalistico e centralizzato ad un modello basato sulla spesa regionale e sulle intese triennali Stato-regioni. Queste ultime sono state messe a dura prova dalla riforma di inizio millennio, che ha definito i Lea, e dai problemi di finanza pubblica, con la conseguente introduzione di un sistema di forte responsabilizzazione della spesa e della identificazione di regioni virtuose e regioni che hanno registrato elevati disavanzi e dunque sono sottoposte a specifici piani di rientro. Nel lavoro è stata studiata la relazione fra spesa sanitaria e aspettativa di vita alla nascita, per le regioni italiane negli ultimi vent’anni. L’analisi sulle regioni a statuto ordinario ha evidenziato una correlazione positiva tra aspettativa di vita e spesa pubblica sanitaria pro capite corrente. Inoltre, sono state esaminate le differenze esistenti tra regioni virtuose e quelle che, avendo manifestato gravi disavanzi, sono state sottoposte a piani di rientro/commissariamento; i risultati mostrano che, in generale, tali piani hanno provocato una significativa riduzione della speranza di vita. Infine, è stato calcolato il valore della spesa sanitaria in termini di costo per anno di vita guadagnato e, anche in questo caso, emerge che talune regioni sottoposte al piano di rientro hanno registrato un costo inferiore alla media nazionale. In sintesi l’analisi svolta ha evidenziato che negli ultimi vent’anni le riforme poste in essere nel processo della spendita dei fondi sanitari hanno incrementato i divari regionali e minato il diritto alla salute costituzionalmente garantito a tutti i cittadini italiani.

SPESA SANITARIA E SPERANZA DI VITA IN ITALIA: UN’ANALISI REGIONALE

Maria Rosaria Alfano;Claudia Cantabene
2023

Abstract

Il modello di spesa sanitaria italiano ha subito riforme significative, già dagli anni Novanta del secolo scorso, passando da un sistema universalistico e centralizzato ad un modello basato sulla spesa regionale e sulle intese triennali Stato-regioni. Queste ultime sono state messe a dura prova dalla riforma di inizio millennio, che ha definito i Lea, e dai problemi di finanza pubblica, con la conseguente introduzione di un sistema di forte responsabilizzazione della spesa e della identificazione di regioni virtuose e regioni che hanno registrato elevati disavanzi e dunque sono sottoposte a specifici piani di rientro. Nel lavoro è stata studiata la relazione fra spesa sanitaria e aspettativa di vita alla nascita, per le regioni italiane negli ultimi vent’anni. L’analisi sulle regioni a statuto ordinario ha evidenziato una correlazione positiva tra aspettativa di vita e spesa pubblica sanitaria pro capite corrente. Inoltre, sono state esaminate le differenze esistenti tra regioni virtuose e quelle che, avendo manifestato gravi disavanzi, sono state sottoposte a piani di rientro/commissariamento; i risultati mostrano che, in generale, tali piani hanno provocato una significativa riduzione della speranza di vita. Infine, è stato calcolato il valore della spesa sanitaria in termini di costo per anno di vita guadagnato e, anche in questo caso, emerge che talune regioni sottoposte al piano di rientro hanno registrato un costo inferiore alla media nazionale. In sintesi l’analisi svolta ha evidenziato che negli ultimi vent’anni le riforme poste in essere nel processo della spendita dei fondi sanitari hanno incrementato i divari regionali e minato il diritto alla salute costituzionalmente garantito a tutti i cittadini italiani.
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