Il saggio indaga il rapporto tra tecnica e ricostruzione della memoria in uno degli ultimi film di Cecilia Mangini. Attraverso la destrezza e le conoscenze tecniche della regista, la memoria personale, quella collettiva e quella cinematografica si fondono in un orizzonte unico, in cui l'obiettivo diventa un faro che mette a fuoco le connessioni tra passato e presente. Il ricordo diventa protagonista attraverso l'emersione di una serie di fotografie dal buio dell'oblio. La fotografia, primo amore della Cineasta pugliese, rappresenta l'origine dell'identità, privata e pubblica, di Cecilia Mangini.

Alchimia tecnica, identità e memoria. Due scatole dimenticate di Mangini e Pisanelli.

Lucia Di Girolamo
2020

Abstract

Il saggio indaga il rapporto tra tecnica e ricostruzione della memoria in uno degli ultimi film di Cecilia Mangini. Attraverso la destrezza e le conoscenze tecniche della regista, la memoria personale, quella collettiva e quella cinematografica si fondono in un orizzonte unico, in cui l'obiettivo diventa un faro che mette a fuoco le connessioni tra passato e presente. Il ricordo diventa protagonista attraverso l'emersione di una serie di fotografie dal buio dell'oblio. La fotografia, primo amore della Cineasta pugliese, rappresenta l'origine dell'identità, privata e pubblica, di Cecilia Mangini.
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