Da qualche tempo, ormai, il discorso sulla diversità interessa il mondo delle organizzazioni. Nel corso degli ultimi decenni l’alterità ha attraversato un lungo, tortuoso, ondivago percorso: dapprima ignorata, poi tollerata, quindi accettata, poi ancora esaltata fino a divenire nella sua ‘inclusione’ quasi un imperativo categorico cui obbedire. Dal riconoscimento delle diversità è derivata, infatti, la crescente importanza del Diversity management, ritenuto da taluni foriero di vantaggi indubitabili e da altri considerato approccio ambiguo e ipocrita, in quanto sovente puramente strumentale al raggiungimento di altri fini. I nostri studi e le ricerche sul tema ci hanno condotto a riconoscere, nell’ineliminabile diversità connaturata alla specie umana, un potenziale generatore di innovazione, creatività e, quindi, vantaggio, non solo competitivo, per le organizzazioni. La diversità contiene, però, anche il germe del conflitto e, se non pacificata e armonizzata da una chiara volontà etica, rischia di avere effetti degenerativi anche gravi, come la storia umana ha ampiamente dimostrato. Riteniamo, quindi, opportuno concentrarci sulla diversità generatrice di conflitto nei team di lavoro e sulla figura idealtipica del manager, utilizzando la metafora del direttore d’orchestra che compone le diversità in un unicum armonioso, generando quello che il compositore Richard Wagner chiamava il “mélos” della musica.

Introduzione. Alterità nel mondo aziendale: il Diversity management. Il potere dell’educazione, della cultura e del dialogo”

Giovanna Palermo
2022

Abstract

Da qualche tempo, ormai, il discorso sulla diversità interessa il mondo delle organizzazioni. Nel corso degli ultimi decenni l’alterità ha attraversato un lungo, tortuoso, ondivago percorso: dapprima ignorata, poi tollerata, quindi accettata, poi ancora esaltata fino a divenire nella sua ‘inclusione’ quasi un imperativo categorico cui obbedire. Dal riconoscimento delle diversità è derivata, infatti, la crescente importanza del Diversity management, ritenuto da taluni foriero di vantaggi indubitabili e da altri considerato approccio ambiguo e ipocrita, in quanto sovente puramente strumentale al raggiungimento di altri fini. I nostri studi e le ricerche sul tema ci hanno condotto a riconoscere, nell’ineliminabile diversità connaturata alla specie umana, un potenziale generatore di innovazione, creatività e, quindi, vantaggio, non solo competitivo, per le organizzazioni. La diversità contiene, però, anche il germe del conflitto e, se non pacificata e armonizzata da una chiara volontà etica, rischia di avere effetti degenerativi anche gravi, come la storia umana ha ampiamente dimostrato. Riteniamo, quindi, opportuno concentrarci sulla diversità generatrice di conflitto nei team di lavoro e sulla figura idealtipica del manager, utilizzando la metafora del direttore d’orchestra che compone le diversità in un unicum armonioso, generando quello che il compositore Richard Wagner chiamava il “mélos” della musica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/467714
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