Several sociologists and theorists claim that the boundaries between tourist and migrant, nomadic and vagabond are increasingly blurred.in postmodernity Actually, they can alternate in the same person. The Chinese novel by Chen He represents how dangerous is nostalgia for any confidence in the possibility to define one’s identity. Today, in the liquid society, a tourist can become a migrant and a migrant can become a tourist: so, Change and Mobility are not a loss of stability, but can be a chance to experience several identities.
I confini tra le identità di turista e migrante, nomade e vagabondo, individuate da molti sociologi e teorici come tipiche della postmodernità, cominciano a farsi sempre più labili e soprattutto attribuibili, nel corso del tempo, a uno stesso soggetto. Questo studio si concentra sul romanzo dello scrittore cinese Chen He perché rappresenta efficacemente quanto sia pericolosa, nella postmodernità dominata dall’incertezza e dalla precarietà, la nostalgia verso la fiducia, propria della modernità, nella possibilità di progettare un futuro e un profilo identitario stabili. Se la storia ci dimostra che chi è stato un migrante oggi può essere turista e domani nuovamente migrante, la sola salvezza consisterà nell’interpretare le pratiche del cambiamento e della mobilità non come perdita di stabilità e confini, ma come opportunità di sperimentare altre identità, verificandone, così, il carattere sempre effimero e transitorio.
Il cambiamento come opportunità. Mobilità sociale e mobilità identitaria nel romanzo A modo nostro di Chen He
Daniela Carmosino
2021
Abstract
I confini tra le identità di turista e migrante, nomade e vagabondo, individuate da molti sociologi e teorici come tipiche della postmodernità, cominciano a farsi sempre più labili e soprattutto attribuibili, nel corso del tempo, a uno stesso soggetto. Questo studio si concentra sul romanzo dello scrittore cinese Chen He perché rappresenta efficacemente quanto sia pericolosa, nella postmodernità dominata dall’incertezza e dalla precarietà, la nostalgia verso la fiducia, propria della modernità, nella possibilità di progettare un futuro e un profilo identitario stabili. Se la storia ci dimostra che chi è stato un migrante oggi può essere turista e domani nuovamente migrante, la sola salvezza consisterà nell’interpretare le pratiche del cambiamento e della mobilità non come perdita di stabilità e confini, ma come opportunità di sperimentare altre identità, verificandone, così, il carattere sempre effimero e transitorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.