Nei primi anni Cinquanta, la novità in ambito alberghiero è rappresentata dalla realizzazione delle strutture di media categoria e dei villaggi turistici. Fin dagli esordi, il Touring Club Italiano organizza vacanze sociali, inizialmente piuttosto spartane in campi tendati, ma improntate alla scoperta di località incontaminate, suggestive e selvagge, ancora prive di attrezzatura alberghiera. D’altra parte, ciò stimola la valorizzazione di tali luoghi, fino a comportare, anche a seguito dello sviluppo della casa unifamiliare e dell’edilizia economica, la realizzazione dei veri e propri villaggi turistici, le cui vicende sono costantemente promosse dal Touring attraverso un apprezzato e seguìto organo a stampa: la rivista «Turismo e alberghi». Tra gli episodi segnalati vi è il villaggio sul Monte Faito, tra le coste sorrentina e amalfitana, raggiungibile tramite l’innovativo mezzo della funivia, il cui Grand Hotel è progettato da Marcello Canino. Ampio spazio è dedicato anche ai villaggi al mare, come in particolare quello a Stromboli, dove si assiste a un interessante caso di ‘riuso’ ai fini turistici delle case abbandonate per l’esodo migratorio, o alle Tremiti, dove si costituisce la prima struttura ricettiva delle isole, inaugurata da Cesare Chiodi. Nonostante le mutate contingenze storiche, con la trasformazione sempre più invasiva dei luoghi, nei villaggi del Touring prevale lo stretto contatto con la natura.

Il Touring Club Italiano e la promozione della vacanza nei villaggi negli anni Cinquanta, dalla montagna al mare

Carolina De Falco
2021

Abstract

Nei primi anni Cinquanta, la novità in ambito alberghiero è rappresentata dalla realizzazione delle strutture di media categoria e dei villaggi turistici. Fin dagli esordi, il Touring Club Italiano organizza vacanze sociali, inizialmente piuttosto spartane in campi tendati, ma improntate alla scoperta di località incontaminate, suggestive e selvagge, ancora prive di attrezzatura alberghiera. D’altra parte, ciò stimola la valorizzazione di tali luoghi, fino a comportare, anche a seguito dello sviluppo della casa unifamiliare e dell’edilizia economica, la realizzazione dei veri e propri villaggi turistici, le cui vicende sono costantemente promosse dal Touring attraverso un apprezzato e seguìto organo a stampa: la rivista «Turismo e alberghi». Tra gli episodi segnalati vi è il villaggio sul Monte Faito, tra le coste sorrentina e amalfitana, raggiungibile tramite l’innovativo mezzo della funivia, il cui Grand Hotel è progettato da Marcello Canino. Ampio spazio è dedicato anche ai villaggi al mare, come in particolare quello a Stromboli, dove si assiste a un interessante caso di ‘riuso’ ai fini turistici delle case abbandonate per l’esodo migratorio, o alle Tremiti, dove si costituisce la prima struttura ricettiva delle isole, inaugurata da Cesare Chiodi. Nonostante le mutate contingenze storiche, con la trasformazione sempre più invasiva dei luoghi, nei villaggi del Touring prevale lo stretto contatto con la natura.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/458354
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