Il contributo ha ad oggetto l’esame di due elementi fondativi del diritto amministrativo, quali il concetto di auctoritas e l’esercizio del potere pubblico, così come declinati nel pensiero di Giambattista Vico. L’Autore analizza, in particolare, le ragioni che secondo l’impostazione vichiana giustificano l’esercizio del potere da parte dell’Autorità, sottolineando il ruolo di compartecipe riconosciuto al cittadino, chiamato a rispettare il precetto normativo in funzione di partecipazione civica. In questa prospettiva, l’Autore afferma che nel pensiero di Vico l’adozione di “comandi” (oggi provvedimenti) da parte dell’Autorità trova la sua ragion d’essere unicamente nella incapacità dell’uomo di rispettare autonomamente i precetti della legge (naturale). Anche in Vico, in altri termini, lo Stato esercita il potere sovrano in quanto unico tutore degli interessi generali, ma questi ultimi rappresentano il riflesso degli interessi naturali propri dei singoli individui, collocando, così, l’uomo al centro dell’ordinamento in piena coerenza con la visione etica e trascendente dell’esistenza propugnata dal filosofo.

Una riflessione su Giambattista Vico e il diritto amministrativo

spasiano mario
2021

Abstract

Il contributo ha ad oggetto l’esame di due elementi fondativi del diritto amministrativo, quali il concetto di auctoritas e l’esercizio del potere pubblico, così come declinati nel pensiero di Giambattista Vico. L’Autore analizza, in particolare, le ragioni che secondo l’impostazione vichiana giustificano l’esercizio del potere da parte dell’Autorità, sottolineando il ruolo di compartecipe riconosciuto al cittadino, chiamato a rispettare il precetto normativo in funzione di partecipazione civica. In questa prospettiva, l’Autore afferma che nel pensiero di Vico l’adozione di “comandi” (oggi provvedimenti) da parte dell’Autorità trova la sua ragion d’essere unicamente nella incapacità dell’uomo di rispettare autonomamente i precetti della legge (naturale). Anche in Vico, in altri termini, lo Stato esercita il potere sovrano in quanto unico tutore degli interessi generali, ma questi ultimi rappresentano il riflesso degli interessi naturali propri dei singoli individui, collocando, così, l’uomo al centro dell’ordinamento in piena coerenza con la visione etica e trascendente dell’esistenza propugnata dal filosofo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/454401
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