Secondo le normative nazionali ed internazionali, la determinazione dell’età anagrafica assume un’importanza fondamentale, stante le correlazioni esistenti tra minore età ed il riconoscimento di alcuni diritti fondamentali. In caso di fondati dubbi in merito all’età dei rifugiati e richiedenti asilo, il procedimento di stima dell’età dovrebbe essere esperito mediante un approccio olistico e multidisciplinare caratterizzato dal graduale e progressivo utilizzo di metodi non-medici e medici. Tuttavia, in ambito forense non vi è consenso ed uniformità in merito alle procedure ed alle metodologie da utilizzare e ciò anche in relazione alle controversie sui limiti ed i rischi di errore correlati ad una valutazione effettuata con metodi invasivi e facendo ricorso all’utilizzo di radiazioni ionizzanti per finalità giuridico-amministrative e non diagnostico-terapeutiche. In relazione a tali criticità ed alle evidenze che suggeriscono un’applicazione disomogenea dell’attuazione della norma che prescrive il carattere multidisciplinare dell’accertamento, con il presente contributo si mira ad intraprendere un’analisi comparativa di alcuni protocolli per la stima dell’età cronologica vigenti sul territorio italiano.
Age estimation in unaccompained foreign minors: Comparative analysis of some Italian protocols. [STIMA DELL'ETÀ NEI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI: ANALISI COMPARATIVA DI ALCUNI PROTOCOLLI ITALIANI]
Campobasso CP
2020
Abstract
Secondo le normative nazionali ed internazionali, la determinazione dell’età anagrafica assume un’importanza fondamentale, stante le correlazioni esistenti tra minore età ed il riconoscimento di alcuni diritti fondamentali. In caso di fondati dubbi in merito all’età dei rifugiati e richiedenti asilo, il procedimento di stima dell’età dovrebbe essere esperito mediante un approccio olistico e multidisciplinare caratterizzato dal graduale e progressivo utilizzo di metodi non-medici e medici. Tuttavia, in ambito forense non vi è consenso ed uniformità in merito alle procedure ed alle metodologie da utilizzare e ciò anche in relazione alle controversie sui limiti ed i rischi di errore correlati ad una valutazione effettuata con metodi invasivi e facendo ricorso all’utilizzo di radiazioni ionizzanti per finalità giuridico-amministrative e non diagnostico-terapeutiche. In relazione a tali criticità ed alle evidenze che suggeriscono un’applicazione disomogenea dell’attuazione della norma che prescrive il carattere multidisciplinare dell’accertamento, con il presente contributo si mira ad intraprendere un’analisi comparativa di alcuni protocolli per la stima dell’età cronologica vigenti sul territorio italiano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.