Il nuovo Codice del lavoro georgiano è stato promulgato nel 2013, a seguito di un iter parlamentare iniziato due anni prima con l’obiettivo di adeguare la normativa allora vigente agli standard richiesti a livello internazionale ed europeo. Tale riforma appariva necessaria per rispondere ai cambiamenti del mercato del lavoro che, a partire dall’indipendenza della Georgia dall’Unione Sovietica (1991), ha alternato momenti di stasi a fasi di crescita, fino ad arrivare ad una stabile espansione economica dopo la riforma avvenuta nel 2006. Il Codice attuale rappresenta una sintesi tra le istanze liberali che permeavano la disciplina lavoristica emanata all’indomani della “Rivoluzione delle Rose”, orientata, da un lato, all’obiettivo di sostenere gli investimenti esteri e l’iniziativa economica privata e, dall’altro lato, la necessità di assicurare ai lavoratori effettiva tutela dei diritti trascurati dalla legislazione precedente. Esso è il risultato del graduale avvicinamento della legislazione giuslavoristica georgiana agli standard europei ed internazionali e costituisce espressione di un equilibrato compromesso tra la fortissima ingerenza dello Stato nei rapporti di lavoro come accadeva sotto la vigenza del Codice sovietico del 1973, e la scelta della riforma del 2006 di accordare una quasi illimitata libertà all’autonomia negoziale. Il presente articolo propone una analisi diacronica della disciplina giuslavoristica georgiana ed analizza gli ultimi emendamenti al codice del lavoro ed il ruolo svolto del formante giurisprudenziale e dottrinale nel dare significato alle regole contenute nel nuovo Codice del lavoro.

L’EVOLUZIONE DELLA DISCIPLINA DEL LAVORO NEL DIRITTO GEORGIANO

Andrea Borroni
2019

Abstract

Il nuovo Codice del lavoro georgiano è stato promulgato nel 2013, a seguito di un iter parlamentare iniziato due anni prima con l’obiettivo di adeguare la normativa allora vigente agli standard richiesti a livello internazionale ed europeo. Tale riforma appariva necessaria per rispondere ai cambiamenti del mercato del lavoro che, a partire dall’indipendenza della Georgia dall’Unione Sovietica (1991), ha alternato momenti di stasi a fasi di crescita, fino ad arrivare ad una stabile espansione economica dopo la riforma avvenuta nel 2006. Il Codice attuale rappresenta una sintesi tra le istanze liberali che permeavano la disciplina lavoristica emanata all’indomani della “Rivoluzione delle Rose”, orientata, da un lato, all’obiettivo di sostenere gli investimenti esteri e l’iniziativa economica privata e, dall’altro lato, la necessità di assicurare ai lavoratori effettiva tutela dei diritti trascurati dalla legislazione precedente. Esso è il risultato del graduale avvicinamento della legislazione giuslavoristica georgiana agli standard europei ed internazionali e costituisce espressione di un equilibrato compromesso tra la fortissima ingerenza dello Stato nei rapporti di lavoro come accadeva sotto la vigenza del Codice sovietico del 1973, e la scelta della riforma del 2006 di accordare una quasi illimitata libertà all’autonomia negoziale. Il presente articolo propone una analisi diacronica della disciplina giuslavoristica georgiana ed analizza gli ultimi emendamenti al codice del lavoro ed il ruolo svolto del formante giurisprudenziale e dottrinale nel dare significato alle regole contenute nel nuovo Codice del lavoro.
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