In tema di libertà di manifestazione religiosa, a differenza della Corte europea dei diritti umani, il Comitato ONU sui diritti umani non riconosce agli Stati un margine di apprezzamento nell’attuazione dell’articolo 18 del Patto sui diritti civili e politici. La diversità di pronunce comporta rischi di doppi standard di tutela e indebolisce l’autorevolezza di entrambi gli organi di controllo. L’articolo evidenzia quindi i punti di forza e di debolezza delle decisioni della Corte europea e del Comitato ONU e gli “insegnamenti” che entrambi potrebbero trarre dalle rispettive pronunce.

Libertà di religione e margine di apprezzamento nelle pronunce della Corte europea dei diritti umani e del Comitato ONU dei diritti umani

Francesca Graziani
2020

Abstract

In tema di libertà di manifestazione religiosa, a differenza della Corte europea dei diritti umani, il Comitato ONU sui diritti umani non riconosce agli Stati un margine di apprezzamento nell’attuazione dell’articolo 18 del Patto sui diritti civili e politici. La diversità di pronunce comporta rischi di doppi standard di tutela e indebolisce l’autorevolezza di entrambi gli organi di controllo. L’articolo evidenzia quindi i punti di forza e di debolezza delle decisioni della Corte europea e del Comitato ONU e gli “insegnamenti” che entrambi potrebbero trarre dalle rispettive pronunce.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/436941
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact