La moda viene definita a seconda dello sguardo scientifico dell’osservatore, e questo determina spesso una separa-zione dei saperi che non aiuta a comprenderne la comples-sità. Completamente immersa nel contemporaneo, di cui si fa portatrice in tutti i suoi aspetti, essa si nutre di identità in un perpetuum mobile ed il suo maggior valore è intangi-bile, di natura simbolica. Per questo aspetto viene definita, ad un’analisi calata negli attuali fenomeni economici, socio-culturali e produttivi “clothes free”. In questo contesto fluido e complesso, vengono analizzate le maggiori dicotomie attraverso le quali la moda si auto-rappresenta: territorialità e globalità, identità e anonimia, sartorialità e decostruzione, handmade e digitalizzazione, omologazione e singolarità.
Clothes Free Fashion. Il paesaggio valoriale della moda italiana.
Chiara Scarpitti
;Patrizia Ranzo
2020
Abstract
La moda viene definita a seconda dello sguardo scientifico dell’osservatore, e questo determina spesso una separa-zione dei saperi che non aiuta a comprenderne la comples-sità. Completamente immersa nel contemporaneo, di cui si fa portatrice in tutti i suoi aspetti, essa si nutre di identità in un perpetuum mobile ed il suo maggior valore è intangi-bile, di natura simbolica. Per questo aspetto viene definita, ad un’analisi calata negli attuali fenomeni economici, socio-culturali e produttivi “clothes free”. In questo contesto fluido e complesso, vengono analizzate le maggiori dicotomie attraverso le quali la moda si auto-rappresenta: territorialità e globalità, identità e anonimia, sartorialità e decostruzione, handmade e digitalizzazione, omologazione e singolarità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.