Naples is a city full of theaters and the most famous of these, the Teatro di San Carlo (1737), represents the city all over the world. This study is divided into two parts. In the first part, the San Carlino (1740), Fiorentini (1773) and Children’s (1940) Neapolitan theaters (disappeared today) are the object of investigation. In the second part, it is analyzed the geometric configuration of the Italian theaters San Ferdinando (1790), Sannazaro (1847) and Bellini (1864), still existing. The first study relates to the identification and digital visualization of the geometric-spatial configuration of the Fiorentini, San Carlino and Children’s theaters. Based on the few existing sources, the planimetric systems of the stalls area, the subdivision into dais and the arrangement of the seats in the stalls, the altimetric configuration of the internal environments through photorealistic views were returned. For the Children’s theater, designed by Luigi Piccinato, reference was also made to the urban plan for the 1940 Mostra d’Oltremare, designed by Piccinato, and to his vast experience in the theater field. The second theme relates to the graphic analysis carried out by analogies and differences in the geometric configuration of the aforementioned theaters with respect to the typology of the Italian theater in relation to both the Manuale dell’Architetto, 1905-35 (Architect’s Manual, 1905-35) of Daniele Donghi and to the item “Theater” contained in Diderot and D’Alembert’s Encyclopédie, 1751-72.

Napoli è una città ricca di teatri e il più celebre fra questi, il Teatro di San Carlo (1737), rappresenta la città in tutto il mondo. In questo studio, diviso in due parti, sono oggetto d’indagine alcuni teatri napoletani oggi scomparsi, San Carlino (1740), Fiorentini (1773) e dei Piccoli (1940), e altri ancora presenti, San Ferdinando (1790), Sannazaro (1847) e Bellini (1864), la cui configurazione geometrica è significativa in rapporto alla tipologia architettonica del teatro all’italiana. Il primo studio è relativo all’individuazione e visualizzazione digitale della configurazione geometrico-spaziale dei teatri Fiorentini, San Carlino e dei Piccoli. Sulla base delle poche fonti esistenti sono stati restituiti gli impianti planimetrici del palcoscenico, la suddivisione in palchi e la disposizione dei posti in platea, la configurazione altimetrica degli ambienti interni attraverso viste fotorealistiche. Per il teatro dei Piccoli, opera di Luigi Piccinato, si è fatto riferimento anche al piano urbanistico per la Mostra d’Oltremare del 1940, firmato da Piccinato, e alla sua vasta esperienza progettuale in campo teatrale. Il secondo tema è relativo all’analisi grafica operata per analogie e differenze della configurazione geometrica dei suddetti teatri rispetto alla tipologia del teatro all’italiana in relazione sia al Manuale dell’Architetto di Daniele Donghi del 1905-35 che alla voce “Teatro” contenuta nell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert del 1751-72.

Teatri napoletani. Fonti iconografiche e realtà costituite a confronto | Neapolitan Theaters. Iconographic Sources and Constituted Realities in Comparison

ornella zerlenga
2020

Abstract

Naples is a city full of theaters and the most famous of these, the Teatro di San Carlo (1737), represents the city all over the world. This study is divided into two parts. In the first part, the San Carlino (1740), Fiorentini (1773) and Children’s (1940) Neapolitan theaters (disappeared today) are the object of investigation. In the second part, it is analyzed the geometric configuration of the Italian theaters San Ferdinando (1790), Sannazaro (1847) and Bellini (1864), still existing. The first study relates to the identification and digital visualization of the geometric-spatial configuration of the Fiorentini, San Carlino and Children’s theaters. Based on the few existing sources, the planimetric systems of the stalls area, the subdivision into dais and the arrangement of the seats in the stalls, the altimetric configuration of the internal environments through photorealistic views were returned. For the Children’s theater, designed by Luigi Piccinato, reference was also made to the urban plan for the 1940 Mostra d’Oltremare, designed by Piccinato, and to his vast experience in the theater field. The second theme relates to the graphic analysis carried out by analogies and differences in the geometric configuration of the aforementioned theaters with respect to the typology of the Italian theater in relation to both the Manuale dell’Architetto, 1905-35 (Architect’s Manual, 1905-35) of Daniele Donghi and to the item “Theater” contained in Diderot and D’Alembert’s Encyclopédie, 1751-72.
2020
Napoli è una città ricca di teatri e il più celebre fra questi, il Teatro di San Carlo (1737), rappresenta la città in tutto il mondo. In questo studio, diviso in due parti, sono oggetto d’indagine alcuni teatri napoletani oggi scomparsi, San Carlino (1740), Fiorentini (1773) e dei Piccoli (1940), e altri ancora presenti, San Ferdinando (1790), Sannazaro (1847) e Bellini (1864), la cui configurazione geometrica è significativa in rapporto alla tipologia architettonica del teatro all’italiana. Il primo studio è relativo all’individuazione e visualizzazione digitale della configurazione geometrico-spaziale dei teatri Fiorentini, San Carlino e dei Piccoli. Sulla base delle poche fonti esistenti sono stati restituiti gli impianti planimetrici del palcoscenico, la suddivisione in palchi e la disposizione dei posti in platea, la configurazione altimetrica degli ambienti interni attraverso viste fotorealistiche. Per il teatro dei Piccoli, opera di Luigi Piccinato, si è fatto riferimento anche al piano urbanistico per la Mostra d’Oltremare del 1940, firmato da Piccinato, e alla sua vasta esperienza progettuale in campo teatrale. Il secondo tema è relativo all’analisi grafica operata per analogie e differenze della configurazione geometrica dei suddetti teatri rispetto alla tipologia del teatro all’italiana in relazione sia al Manuale dell’Architetto di Daniele Donghi del 1905-35 che alla voce “Teatro” contenuta nell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert del 1751-72.
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