«Nothing to laugh»: ironic apocalypses of G. Morselli and M. P. Shiel Dissipatio H. G. and The Purple Cloud are among the earliest manifestations, in both literatures, of “last man on Earth” tales and both display an unusual ironic mode, clearly against what will be usual in the in the apocalyptic-dystopian genre. Through a comparison between those elements of two text that have no equal in other literary works, this article aims to analyze the dynamics dystopia-apocalypse-utopia, from an ironic description of our world as dystopian, through the apocalypse, up to a possible utopian, new beginning.

Il saggio si propone di analizzare il carattere ironico e grottesco delle apocalissi immaginate da Morselli e Shiel in controtendenza rispetto a quanto diventerà canonico nel genere della letteratura apocalittica. Soprattutto per quanto riguarda la letteratura inglese infatti la messa in scena della fine del mondo prescriverà, dopo la scrittura pionieristica di Shiel, toni forti e tinte spesso macabre; al contrario nella letteratura italiana il caso di Morselli è perfettamente in risonanza con altre esperienze (ad esempio quella di Volponi) che pongono la narrazione della fine della civiltà sotto il segno del parodico e grottesco. La presenza di ironia in una rappresentazione distopica, anche se per certi versi sorprendente, potrebbe essere da ricollegarsi alle origini stesse del genere utopistico, di cui quello distopico non è che lo specchio e il rovesciamento.

«Niente da ridere»: le apocalissi ironiche di G. Morselli e M. P. Shiel

Sielo F
2016

Abstract

«Nothing to laugh»: ironic apocalypses of G. Morselli and M. P. Shiel Dissipatio H. G. and The Purple Cloud are among the earliest manifestations, in both literatures, of “last man on Earth” tales and both display an unusual ironic mode, clearly against what will be usual in the in the apocalyptic-dystopian genre. Through a comparison between those elements of two text that have no equal in other literary works, this article aims to analyze the dynamics dystopia-apocalypse-utopia, from an ironic description of our world as dystopian, through the apocalypse, up to a possible utopian, new beginning.
2016
Il saggio si propone di analizzare il carattere ironico e grottesco delle apocalissi immaginate da Morselli e Shiel in controtendenza rispetto a quanto diventerà canonico nel genere della letteratura apocalittica. Soprattutto per quanto riguarda la letteratura inglese infatti la messa in scena della fine del mondo prescriverà, dopo la scrittura pionieristica di Shiel, toni forti e tinte spesso macabre; al contrario nella letteratura italiana il caso di Morselli è perfettamente in risonanza con altre esperienze (ad esempio quella di Volponi) che pongono la narrazione della fine della civiltà sotto il segno del parodico e grottesco. La presenza di ironia in una rappresentazione distopica, anche se per certi versi sorprendente, potrebbe essere da ricollegarsi alle origini stesse del genere utopistico, di cui quello distopico non è che lo specchio e il rovesciamento.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/429629
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