Il 1959 segnò un punto di svolta nei rapporti tra Italia e Cuba. L’isola caraibica assunse di colpo un’importanza prima sconosciuta agli occhi della diplomazia e dell’opinione pubblica italiane. Il nuovo corso guidato da Fidel Castro fu osservato con interesse: la rivoluzione venne salutata come un movimento “giovane” e il suo leader sovente paragonato a un eroe romantico. Tuttavia, in breve tempo, i contrasti interni al movimento, l’impulso riformatore, seppure moderato, e poi, le tensioni con gli Stati Uniti iniziarono a suscitare apprensione. Si fecero, pertanto, strada diffidenze che avrebbero condotto la diplomazia italiana, da Roma all’Avana, passando per Washington, a manifestare preoccupazione per la condizione socio-economica dell’isola e per il suo posizionamento in ambito internazionale, segnalando la rapida ascesa di correnti estremiste. Elementi che portarono a considerare la rivoluzione cubana, appena 12 mesi dopo il suo trionfo, avviata a divenire un regime demagogico e «social-comunista».

Cuba 1959: un anno di rivoluzione attraverso gli occhi della diplomazia italiana

Valerio Giannattasio
2019

Abstract

Il 1959 segnò un punto di svolta nei rapporti tra Italia e Cuba. L’isola caraibica assunse di colpo un’importanza prima sconosciuta agli occhi della diplomazia e dell’opinione pubblica italiane. Il nuovo corso guidato da Fidel Castro fu osservato con interesse: la rivoluzione venne salutata come un movimento “giovane” e il suo leader sovente paragonato a un eroe romantico. Tuttavia, in breve tempo, i contrasti interni al movimento, l’impulso riformatore, seppure moderato, e poi, le tensioni con gli Stati Uniti iniziarono a suscitare apprensione. Si fecero, pertanto, strada diffidenze che avrebbero condotto la diplomazia italiana, da Roma all’Avana, passando per Washington, a manifestare preoccupazione per la condizione socio-economica dell’isola e per il suo posizionamento in ambito internazionale, segnalando la rapida ascesa di correnti estremiste. Elementi che portarono a considerare la rivoluzione cubana, appena 12 mesi dopo il suo trionfo, avviata a divenire un regime demagogico e «social-comunista».
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