The article "Sequences of architectural landscapes" opening number 270 of the magazine "Domus" in 1952 - director Ponti was in the jury for the INA casa competitions - focuses on a particularly interesting aspect i.e. the construction of the urban image related to public housing, revealing, at that time, that there was a much closer attention to the quality of the relationship between houses and cities than one would imagine if one looks at the current de-qualification of suburbs. It is at the crucial moment of the Reconstruction that the phase of reflection on the concept of townscape, developed by Cullen, begins, during which one questions the sense of the aesthetics of the buildings: the shared idea is that urban landscape is the true bearer of harmony and "beauty" in cities, as also verified by Giovenale on «Urbanistica», precisely in relation to public housing. Naples, in this sense, is at the forefront, following the example of Rome, but with originality and autonomy, while these convictions reach the most disadvantaged areas of Basilicata, as highlighted by Rogers. In the 1959 editorial of «Casabella», he stimulates the comparison between what was produced by the best architects and engineers of that period. The documents gathered highlight that intent to avoid conformity of the urban environments, thus bestowing an identity to those areas of the growing cities, through a common architectural language.

Nel commentare il volume di Rosario Assunto sul paesaggio e l’estetica, Franco Girardi, nel 1977, riscontrava che «l'esigenza di valutare esteticamente l'ambiente, di rispettare i suoi valori di bellezza, di creare il bello ambientale come movente dell'attività sociale, e in definitiva di meditare sul paesaggio, è problema caratteristico del nostro vivere presente». Ciò è ribadito dalla Convenzione Europea del Paesaggio, sancita nel 2000 a Firenze. D’altra parte, la complessità del tema impone che la soluzione dei problemi della città contemporanea debba di necessità confrontarsi con la storia, come sottolineato dalla Raccomandazione UNESCO del 2011. Pertanto, è opportuno individuare e riconoscere nel paesaggio urbano i valori culturali condivisi, sedimentati nella coscienza collettiva, con gli strumenti rigorosi dell’indagine scientifica e nell’ottica storica. Secondo Aldo Rossi, elemento fondamentale è il quartiere, «caratterizzato da un certo paesaggio urbano, da un certo contenuto sociale e da una sua funzione» tanto che lo studio di ciascuno è «condizione necessaria agli studi sulla città». È nel momento cruciale della Ricostruzione che prende l’avvio la fase di riflessione sul concetto di townscape, sviluppato da Cullen, quando ci si interroga sul senso dell’estetica degli edifici. A tal proposito, il fondatore di Lega per l’Ambiente Fabrizio Giovenale persegue l’originale intento di verificare se i principi professati sulle pagine di «The Architectural Review», fossero applicabili anche alle case popolari, considerata la notevole trasformazione che i nuovi rioni avevano oramai impresso alle città, fra il 1949 e il 1951. In particolare, si esprime la fiducia che lo spazio ordinato agevoli l’elevazione sociale e il senso di dignità, immaginando scorci e prospettive derivati dalla disposizione d’insieme degli edifici, accentuati dalla scelta accurata dei materiali, della texture e del colore con cui sono realizzati gli esterni. Nell’articolo “Sequenze di paesaggi architettonici”, che apre il numero 270 del 1952 di «Domus», il direttore Ponti, che era parte della giuria dei concorsi dell’INA-Casa, osserva che «queste case con le quali si ricostruisce e si ripopola l’Italia fanno paesaggio», diversificato da nord a sud. Napoli si pone all’avanguardia, con originalità e autonomia, mentre tali convinzioni approdano nelle zone più disagiate della Basilicata. Ciò è sottolineato pure da Rogers che, nell’editoriale su «Casabella» del 1959, spiega le ragioni dell’attenzione rivolta a quanto realizzato nelle regioni meridionali, nel tentativo di «favorire nel Mezzogiorno una vita reale, fondata sul senso della sua storia» e per questo indicare «due elementi campione, Napoli e Matera». I documenti raccolti evidenziano quanto in quegli anni era stato realizzato nel campo dell’edilizia pubblica nella città partenopea, sull’esempio romano, come nel caso del quartiere a San Giovanni a Teduccio realizzato da Carlo Aymonino con Carlo Chiarini e Marcello Girelli, fra i protagonisti del concorso del 1954 per il quartiere Spine Bianche a Matera. Dall’altro lato, Mario Fiorentino interviene successivamente nel quartiere Canzanella a Soccavo, con la consapevolezza maturata nell’esperienza materana. Sempre in Basilicata, a Tricarico, interessanti sono gli episodi realizzati da figure di primo piano, quali Luigi Piccinato e Ettore Stella. In tutti i casi, va evidenziato il comune intento volto a evitare la conformità dei luoghi urbani, costruendo la loro identità, attraverso un linguaggio riconoscibile.

«Sequenze di paesaggi architettonici»: la costruzione delle case popolari nei primi anni Cinquanta tra Napoli e la Basilicata «Sequences of Architectural Landscapes»: the Construction of Public Housing in the Early 1950s between Naples and Basilicata

Carolina De Falco
2019

Abstract

The article "Sequences of architectural landscapes" opening number 270 of the magazine "Domus" in 1952 - director Ponti was in the jury for the INA casa competitions - focuses on a particularly interesting aspect i.e. the construction of the urban image related to public housing, revealing, at that time, that there was a much closer attention to the quality of the relationship between houses and cities than one would imagine if one looks at the current de-qualification of suburbs. It is at the crucial moment of the Reconstruction that the phase of reflection on the concept of townscape, developed by Cullen, begins, during which one questions the sense of the aesthetics of the buildings: the shared idea is that urban landscape is the true bearer of harmony and "beauty" in cities, as also verified by Giovenale on «Urbanistica», precisely in relation to public housing. Naples, in this sense, is at the forefront, following the example of Rome, but with originality and autonomy, while these convictions reach the most disadvantaged areas of Basilicata, as highlighted by Rogers. In the 1959 editorial of «Casabella», he stimulates the comparison between what was produced by the best architects and engineers of that period. The documents gathered highlight that intent to avoid conformity of the urban environments, thus bestowing an identity to those areas of the growing cities, through a common architectural language.
2019
Nel commentare il volume di Rosario Assunto sul paesaggio e l’estetica, Franco Girardi, nel 1977, riscontrava che «l'esigenza di valutare esteticamente l'ambiente, di rispettare i suoi valori di bellezza, di creare il bello ambientale come movente dell'attività sociale, e in definitiva di meditare sul paesaggio, è problema caratteristico del nostro vivere presente». Ciò è ribadito dalla Convenzione Europea del Paesaggio, sancita nel 2000 a Firenze. D’altra parte, la complessità del tema impone che la soluzione dei problemi della città contemporanea debba di necessità confrontarsi con la storia, come sottolineato dalla Raccomandazione UNESCO del 2011. Pertanto, è opportuno individuare e riconoscere nel paesaggio urbano i valori culturali condivisi, sedimentati nella coscienza collettiva, con gli strumenti rigorosi dell’indagine scientifica e nell’ottica storica. Secondo Aldo Rossi, elemento fondamentale è il quartiere, «caratterizzato da un certo paesaggio urbano, da un certo contenuto sociale e da una sua funzione» tanto che lo studio di ciascuno è «condizione necessaria agli studi sulla città». È nel momento cruciale della Ricostruzione che prende l’avvio la fase di riflessione sul concetto di townscape, sviluppato da Cullen, quando ci si interroga sul senso dell’estetica degli edifici. A tal proposito, il fondatore di Lega per l’Ambiente Fabrizio Giovenale persegue l’originale intento di verificare se i principi professati sulle pagine di «The Architectural Review», fossero applicabili anche alle case popolari, considerata la notevole trasformazione che i nuovi rioni avevano oramai impresso alle città, fra il 1949 e il 1951. In particolare, si esprime la fiducia che lo spazio ordinato agevoli l’elevazione sociale e il senso di dignità, immaginando scorci e prospettive derivati dalla disposizione d’insieme degli edifici, accentuati dalla scelta accurata dei materiali, della texture e del colore con cui sono realizzati gli esterni. Nell’articolo “Sequenze di paesaggi architettonici”, che apre il numero 270 del 1952 di «Domus», il direttore Ponti, che era parte della giuria dei concorsi dell’INA-Casa, osserva che «queste case con le quali si ricostruisce e si ripopola l’Italia fanno paesaggio», diversificato da nord a sud. Napoli si pone all’avanguardia, con originalità e autonomia, mentre tali convinzioni approdano nelle zone più disagiate della Basilicata. Ciò è sottolineato pure da Rogers che, nell’editoriale su «Casabella» del 1959, spiega le ragioni dell’attenzione rivolta a quanto realizzato nelle regioni meridionali, nel tentativo di «favorire nel Mezzogiorno una vita reale, fondata sul senso della sua storia» e per questo indicare «due elementi campione, Napoli e Matera». I documenti raccolti evidenziano quanto in quegli anni era stato realizzato nel campo dell’edilizia pubblica nella città partenopea, sull’esempio romano, come nel caso del quartiere a San Giovanni a Teduccio realizzato da Carlo Aymonino con Carlo Chiarini e Marcello Girelli, fra i protagonisti del concorso del 1954 per il quartiere Spine Bianche a Matera. Dall’altro lato, Mario Fiorentino interviene successivamente nel quartiere Canzanella a Soccavo, con la consapevolezza maturata nell’esperienza materana. Sempre in Basilicata, a Tricarico, interessanti sono gli episodi realizzati da figure di primo piano, quali Luigi Piccinato e Ettore Stella. In tutti i casi, va evidenziato il comune intento volto a evitare la conformità dei luoghi urbani, costruendo la loro identità, attraverso un linguaggio riconoscibile.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/420467
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus 1
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? 0
social impact