Capua è un comune di circa 20.000 abitanti in Provincia di Caserta. La Provincia ha approvato (DCP 26 del 26/04/2012), il proprio Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). Lo strumento ha evidenziato, per il Comune di Capua, un crescente degrado funzionale e fisico dei centri storici e la mancanza di identità civica, accompagnata da una forte carenza di attrezzature e servizi sociali, evidente soprattutto nelle periferie e nei recenti sviluppi del tessuto urbano. Il PTCP di Caserta ha introdotto un’importante novità: l’inserimento di una “specifica” tipologia di aree, le cosiddette aree negate. Si tratta, in sintesi, di quelle parti di territorio appartenenti sia al sistema urbano che al sistema dello spazio aperto, prive di una funzione univocamente definita e contrassegnate da evidenti segni di degrado (Capo II, art.75, NTA, PTCP). Tali aree, nel territorio di Capua, sono ben 114. Tra queste, in particolare, vi è un’area di 132.863mq, dalla forma di un trapezio rettangolo notevolmente allungato, localizzata in una zona urbana baricentrica tra il centro storico e gli insediamenti abitativi realizzati negli anni 80-90. Ad oggi quest’area non ha una destinazione d’uso e da diversi anni versa in uno stato di completo abbandono non avendo ancora una pianificazione definitiva. Dobbiamo, a tal proposito, ricordare che a Capua vige ancora un PRG del 1974 e che, nonostante nel corso degli anni siano state approvate 3 varianti e siano stati presentati diversi preliminari di PUC, solo nel 2015, l’amministrazione comunale ha deciso di intervenire in quest’area, attraverso la previsione di un “programma di intervento per la valorizzazione e la trasformazione”, previa bonifica dell’area. Il programma prevede, data anche l’aggravarsi delle condizioni di degrado, la demolizione di alcuni corpi di fabbrica e il recupero della restante area. Ad oggi, però, nonostante la previsione del programma, l’area si presenta ancora come un “non-luogo”.

Le aree negate: una possibilità di eco-planning

de Biase C.
;
2019

Abstract

Capua è un comune di circa 20.000 abitanti in Provincia di Caserta. La Provincia ha approvato (DCP 26 del 26/04/2012), il proprio Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). Lo strumento ha evidenziato, per il Comune di Capua, un crescente degrado funzionale e fisico dei centri storici e la mancanza di identità civica, accompagnata da una forte carenza di attrezzature e servizi sociali, evidente soprattutto nelle periferie e nei recenti sviluppi del tessuto urbano. Il PTCP di Caserta ha introdotto un’importante novità: l’inserimento di una “specifica” tipologia di aree, le cosiddette aree negate. Si tratta, in sintesi, di quelle parti di territorio appartenenti sia al sistema urbano che al sistema dello spazio aperto, prive di una funzione univocamente definita e contrassegnate da evidenti segni di degrado (Capo II, art.75, NTA, PTCP). Tali aree, nel territorio di Capua, sono ben 114. Tra queste, in particolare, vi è un’area di 132.863mq, dalla forma di un trapezio rettangolo notevolmente allungato, localizzata in una zona urbana baricentrica tra il centro storico e gli insediamenti abitativi realizzati negli anni 80-90. Ad oggi quest’area non ha una destinazione d’uso e da diversi anni versa in uno stato di completo abbandono non avendo ancora una pianificazione definitiva. Dobbiamo, a tal proposito, ricordare che a Capua vige ancora un PRG del 1974 e che, nonostante nel corso degli anni siano state approvate 3 varianti e siano stati presentati diversi preliminari di PUC, solo nel 2015, l’amministrazione comunale ha deciso di intervenire in quest’area, attraverso la previsione di un “programma di intervento per la valorizzazione e la trasformazione”, previa bonifica dell’area. Il programma prevede, data anche l’aggravarsi delle condizioni di degrado, la demolizione di alcuni corpi di fabbrica e il recupero della restante area. Ad oggi, però, nonostante la previsione del programma, l’area si presenta ancora come un “non-luogo”.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/420261
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