INTRODUZIONE Recenti evidenze sostengono che bassa massa ossea, sarcopenia e obesità hanno fattori patogenetici comuni, come ad esempio l'infiammazione cronica di basso grado, un’alimentazione inadeguata, disturbi endocrini, basso livello di attività fisica e un’alterazione nella regolazione neuromuscolare. Gli estrogeni esercitano un ruolo protettivo su muscoli e ossa e la riduzione degli estrogeni dopo la menopausa potrebbe spiegare l'aumento dell’adipogenesi, l’aumento di peso e la perdita di tessuto osseo e massa muscolare. Il tessuto adiposo genera adipochine, come la leptina, i cui recettori sono espressi da osteoblasti e miociti, che potrebbero causare un microambiente infiammatorio di basso grado, contribuendo al peggioramento di diverse condizioni cliniche, tra cui obesità, osteoporosi e sarcopenia. Per anni è stato ipotizzato che l'obesità esercitasse una sorta di protezione contro la perdita ossea dopo la menopausa, ma di recente Nielson et al. hanno dimostrato che le fratture osteoporotiche si verificano a livelli più alti di densità minerale ossea (BMD) nei soggetti obesi. Si è ipotizzato che l'obesità aumenti la percentuale di infiltrazione di massa grassa intramuscolare, riducendo la qualità del muscolo e le prestazioni fisiche, con aumento del rischio di cadute e fratture. Inoltre, la ridistribuzione del tessuto adiposo potrebbe svolgere un ruolo nella determinazione della resistenza ossea, soprattutto a livello del collo femorale . Lo scopo del nostro studio è quello di indagare con la Hip Strength Analisys (HSA) l'influenza dell’obesità sarcopenica sugli indici di resistenza dell’estremo prossimale del femore: Femoral Strength Index (FSI), Cross-Sectional Moment of Inertia (CSMI), Cross-Sectional Area (CSA), Section Modulus (Z) e Buckling Ratio (BR). MATERIALI E METODI In questo studio retrospettivo caso-controllo, sono state incluse le pazienti afferite nell’ambulatorio di Medicina Fisica e Riabilitativa della Seconda Università di Napoli tra Gennaio 2011 e Dicembre 2013. I criteri di inclusione sono stati: donne in post-menopausa di età uguale o superiore a 50 anni; body mass index (BMI) ≥ 30 kg/m2. Sono state escluse donne con terapia ormonale sostitutiva in atto o precedente, osteoporosi secondaria o fratture patologiche. Le pazienti sono state valutate con il metodo Dual-Energy X-Ray Absoptiometry (densitometria iDXA-GE Healthcare). Sono stati registrati: gli indici della composizione corporea (ASM, massa muscolare scheletrica appendicolare; FM, massa grassa totale), la BMD con le valutazioni total-body less head (TBLH), della colonna lombare (LS) (proiezione antero-posteriore del tratto L1-L4) e del collo femorale (FN). Le pazienti sono state definite sarcopeniche utilizzando la ASM, calcolata sommando la massa magra degli arti superiori e inferiori, espressi in kg, calibrata per altezza (m) e massa grassa totale (kg) (residuals). La HSA è stata eseguita da immagini DXA dell’anca specifiche per la misurazione di FSI, CSMI, CSA, Z e BR. RISULTATI Abbiamo valutato 127 donne di età media 63,50 anni±8,69 DS (min. 50 anni, max. 84 anni) con BMI medio ± DS di 34,27±4,01 kg/m². Le pazienti sono state suddivise in due gruppi: 45 obese sarcopeniche (35,43%), di età media 62,69 anni ± 8,50 DS, con BMI medio di 35,36±4,94 kg/m², e 82 obese non sarcopeniche (64,57%), di età media 63,96 anni±8,81, con un BMI medio di 33,68±3,28 kg/m². Nel gruppo delle obese sarcopeniche, la HSA ha mostrato FSI medio pari a 1,17±0,33 DS, CSMI media di 9586±2417 mm4, CSA media di 133±23 mm2, Z media di 554±114 mm3 e un BR medio di 9,11±4,23 DS. Gli indici di resistenza femorale nelle obese non sarcopeniche sono risultati: FSI medio di 1,30±0,30, CSMI medio di 9866±1970 mm4 e CSA medio di 135±21 mm2, Z medio di 571±102 mm3 e un BR medio di 7,11±2,67. Il 33,33% delle donne con obesità sarcopenica hanno avuto almeno una frattura da fragilità vertebrale ed il 40% sono risultate osteoporotiche. Invece, tra le donne obese non sarcopeniche il 28,05% aveva fratture da fragilità vertebrali ed il 36,59% erano osteoporotiche. CONCLUSIONI Nella nostra popolazione, le obese sarcopeniche presentavano una peggiore qualità e forza dell’osso e un aumento del BR, rapporto tra il raggio esterno e lo spessore dello strato compatto, parametro per stimare l’instabilità della corticale ossea, rispetto alle obese non sarcopeniche. Le donne con obesità sarcopenica con più alto BR hanno mostrato una frequenza più elevata di fratture vertebrali da fragilità, correlata ad una riduzione della resistenza dell’osso. I nostri dati, pertanto, sostengono l'ipotesi che la valutazione del tessuto adiposo e la HSA dovrebbero essere inclusi nella valutazione dell’obesità sarcopenica, in quanto rappresentano un importante strumento di valutazione della stretta interazione tra tessuto adiposo, muscolare ed osseo. BIBLIOGRAFIA 1. Ilich JZ, et al. Interrelationship among muscle, fat, and bone: Connecting the dots on cellular, hormonal, and whole body levels. Ageing Res Rev. 2014 Mar 12;15C:51-60. 2. Compston, J., 2013. Obesity and bone. Curr. Osteoporos. Rep. 11, 30–35. 3. Newman AB, Kupelian V, Visser M, Simonsick E, Goodpaster B, Nevitt M, Kritchevsky SB, Tylavsky FA, Rubin SM, Harris TB; Health ABC Study Investigators. Sarcopenia: alternative definitions and associations with lower extremity function. J Am Geriatr Soc. 2003 Nov;51(11):1602-9

Obesità sarcopenica e qualità dell’osso: hip strength analysis in donne in post-menopausa

MORETTI A;Gimigliano F
2014

Abstract

INTRODUZIONE Recenti evidenze sostengono che bassa massa ossea, sarcopenia e obesità hanno fattori patogenetici comuni, come ad esempio l'infiammazione cronica di basso grado, un’alimentazione inadeguata, disturbi endocrini, basso livello di attività fisica e un’alterazione nella regolazione neuromuscolare. Gli estrogeni esercitano un ruolo protettivo su muscoli e ossa e la riduzione degli estrogeni dopo la menopausa potrebbe spiegare l'aumento dell’adipogenesi, l’aumento di peso e la perdita di tessuto osseo e massa muscolare. Il tessuto adiposo genera adipochine, come la leptina, i cui recettori sono espressi da osteoblasti e miociti, che potrebbero causare un microambiente infiammatorio di basso grado, contribuendo al peggioramento di diverse condizioni cliniche, tra cui obesità, osteoporosi e sarcopenia. Per anni è stato ipotizzato che l'obesità esercitasse una sorta di protezione contro la perdita ossea dopo la menopausa, ma di recente Nielson et al. hanno dimostrato che le fratture osteoporotiche si verificano a livelli più alti di densità minerale ossea (BMD) nei soggetti obesi. Si è ipotizzato che l'obesità aumenti la percentuale di infiltrazione di massa grassa intramuscolare, riducendo la qualità del muscolo e le prestazioni fisiche, con aumento del rischio di cadute e fratture. Inoltre, la ridistribuzione del tessuto adiposo potrebbe svolgere un ruolo nella determinazione della resistenza ossea, soprattutto a livello del collo femorale . Lo scopo del nostro studio è quello di indagare con la Hip Strength Analisys (HSA) l'influenza dell’obesità sarcopenica sugli indici di resistenza dell’estremo prossimale del femore: Femoral Strength Index (FSI), Cross-Sectional Moment of Inertia (CSMI), Cross-Sectional Area (CSA), Section Modulus (Z) e Buckling Ratio (BR). MATERIALI E METODI In questo studio retrospettivo caso-controllo, sono state incluse le pazienti afferite nell’ambulatorio di Medicina Fisica e Riabilitativa della Seconda Università di Napoli tra Gennaio 2011 e Dicembre 2013. I criteri di inclusione sono stati: donne in post-menopausa di età uguale o superiore a 50 anni; body mass index (BMI) ≥ 30 kg/m2. Sono state escluse donne con terapia ormonale sostitutiva in atto o precedente, osteoporosi secondaria o fratture patologiche. Le pazienti sono state valutate con il metodo Dual-Energy X-Ray Absoptiometry (densitometria iDXA-GE Healthcare). Sono stati registrati: gli indici della composizione corporea (ASM, massa muscolare scheletrica appendicolare; FM, massa grassa totale), la BMD con le valutazioni total-body less head (TBLH), della colonna lombare (LS) (proiezione antero-posteriore del tratto L1-L4) e del collo femorale (FN). Le pazienti sono state definite sarcopeniche utilizzando la ASM, calcolata sommando la massa magra degli arti superiori e inferiori, espressi in kg, calibrata per altezza (m) e massa grassa totale (kg) (residuals). La HSA è stata eseguita da immagini DXA dell’anca specifiche per la misurazione di FSI, CSMI, CSA, Z e BR. RISULTATI Abbiamo valutato 127 donne di età media 63,50 anni±8,69 DS (min. 50 anni, max. 84 anni) con BMI medio ± DS di 34,27±4,01 kg/m². Le pazienti sono state suddivise in due gruppi: 45 obese sarcopeniche (35,43%), di età media 62,69 anni ± 8,50 DS, con BMI medio di 35,36±4,94 kg/m², e 82 obese non sarcopeniche (64,57%), di età media 63,96 anni±8,81, con un BMI medio di 33,68±3,28 kg/m². Nel gruppo delle obese sarcopeniche, la HSA ha mostrato FSI medio pari a 1,17±0,33 DS, CSMI media di 9586±2417 mm4, CSA media di 133±23 mm2, Z media di 554±114 mm3 e un BR medio di 9,11±4,23 DS. Gli indici di resistenza femorale nelle obese non sarcopeniche sono risultati: FSI medio di 1,30±0,30, CSMI medio di 9866±1970 mm4 e CSA medio di 135±21 mm2, Z medio di 571±102 mm3 e un BR medio di 7,11±2,67. Il 33,33% delle donne con obesità sarcopenica hanno avuto almeno una frattura da fragilità vertebrale ed il 40% sono risultate osteoporotiche. Invece, tra le donne obese non sarcopeniche il 28,05% aveva fratture da fragilità vertebrali ed il 36,59% erano osteoporotiche. CONCLUSIONI Nella nostra popolazione, le obese sarcopeniche presentavano una peggiore qualità e forza dell’osso e un aumento del BR, rapporto tra il raggio esterno e lo spessore dello strato compatto, parametro per stimare l’instabilità della corticale ossea, rispetto alle obese non sarcopeniche. Le donne con obesità sarcopenica con più alto BR hanno mostrato una frequenza più elevata di fratture vertebrali da fragilità, correlata ad una riduzione della resistenza dell’osso. I nostri dati, pertanto, sostengono l'ipotesi che la valutazione del tessuto adiposo e la HSA dovrebbero essere inclusi nella valutazione dell’obesità sarcopenica, in quanto rappresentano un importante strumento di valutazione della stretta interazione tra tessuto adiposo, muscolare ed osseo. BIBLIOGRAFIA 1. Ilich JZ, et al. Interrelationship among muscle, fat, and bone: Connecting the dots on cellular, hormonal, and whole body levels. Ageing Res Rev. 2014 Mar 12;15C:51-60. 2. Compston, J., 2013. Obesity and bone. Curr. Osteoporos. Rep. 11, 30–35. 3. Newman AB, Kupelian V, Visser M, Simonsick E, Goodpaster B, Nevitt M, Kritchevsky SB, Tylavsky FA, Rubin SM, Harris TB; Health ABC Study Investigators. Sarcopenia: alternative definitions and associations with lower extremity function. J Am Geriatr Soc. 2003 Nov;51(11):1602-9
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