L’algodistrofia o Chronic Regional Pain Syndrome (CRPS) è un disturbo doloroso che si sviluppa elettivamente al piede, alla caviglia, alla mano o al polso a seguito di un trauma fratturativo. Questa sindrome è riconducibile ad un’alterazione microvascolare ossea e/o articolare con conseguente coinvolgimento nervoso. Il dolore che la caratterizza è spontaneo, sproporzionato all’evento traumatico, associato a iperalgesia e a diversi disturbi autonomici e trofici. L’algodistrofia ha un’incidenza variabile (fino al 37%) che aumenta con la gravità della frattura. Hanno una maggiore probabilità di svilupparla: donne (rischio 2,2 volte superiore rispetto ai maschi), anziani, fumatori e pazienti con una ridotta resistenza meccanica dello scheletro. Una diagnosi precoce è associata ad un outcome migliore, con una remissione fino all’80- 90% dei casi. Poiché l’insorgenza tipica della CRPS è subdola oltre le 2 settimane dall’intervento, è possibile un ritardo nell’iter diagnostico e tera peutico, che andrebbe previsto nei consensi informati. Ad oggi, il mancato riconoscimento tempestivo della patologia è la maggior causa di una percentuale ancora troppo alta di cronicizzazione con sequele invalidanti che compromettono la funzione motoria dei soggetti affetti. Nelle fasi acuta e subacuta l’uso dei bis fosfonati per via endovenosa o intramuscolare (neridronato è l’unico che ad oggi ha l’indicazione) ha dimostrato di essere la prima scelta terapeutica per l’elevata percentuale di remissioni. È stata evidenziata, inoltre, l’utilità della vitamina C in prevenzione secondaria. Infine, nelle forme croniche, l’elettroanalgesia sembra dare i risultati più promettenti.

L’algodistrofia (CRPS) in chirurgia ortopedica minore

Moretti A
2015

Abstract

L’algodistrofia o Chronic Regional Pain Syndrome (CRPS) è un disturbo doloroso che si sviluppa elettivamente al piede, alla caviglia, alla mano o al polso a seguito di un trauma fratturativo. Questa sindrome è riconducibile ad un’alterazione microvascolare ossea e/o articolare con conseguente coinvolgimento nervoso. Il dolore che la caratterizza è spontaneo, sproporzionato all’evento traumatico, associato a iperalgesia e a diversi disturbi autonomici e trofici. L’algodistrofia ha un’incidenza variabile (fino al 37%) che aumenta con la gravità della frattura. Hanno una maggiore probabilità di svilupparla: donne (rischio 2,2 volte superiore rispetto ai maschi), anziani, fumatori e pazienti con una ridotta resistenza meccanica dello scheletro. Una diagnosi precoce è associata ad un outcome migliore, con una remissione fino all’80- 90% dei casi. Poiché l’insorgenza tipica della CRPS è subdola oltre le 2 settimane dall’intervento, è possibile un ritardo nell’iter diagnostico e tera peutico, che andrebbe previsto nei consensi informati. Ad oggi, il mancato riconoscimento tempestivo della patologia è la maggior causa di una percentuale ancora troppo alta di cronicizzazione con sequele invalidanti che compromettono la funzione motoria dei soggetti affetti. Nelle fasi acuta e subacuta l’uso dei bis fosfonati per via endovenosa o intramuscolare (neridronato è l’unico che ad oggi ha l’indicazione) ha dimostrato di essere la prima scelta terapeutica per l’elevata percentuale di remissioni. È stata evidenziata, inoltre, l’utilità della vitamina C in prevenzione secondaria. Infine, nelle forme croniche, l’elettroanalgesia sembra dare i risultati più promettenti.
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