L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro che riduce la resistenza del tessuto osseo con un conseguente aumento del rischio di fratture. Sebbene sia considerata una patologia correlata all’invecchiamento, esistono alcune forme primitive e secondarie ad altre condizioni croniche o a trattamenti farmacologici, che rendono l’osteoporosi un problema comune anche nell’età evolutiva. Diverse condizioni che si manifestano in età pediatrica, nonché fattori biomeccanici e nutrizionali, possono compromettere il raggiungimento di un adeguato picco di resistenza scheletrica o determinare la perdita di tessuto osseo, aumentando il rischio di fratture da fragilità non solo durante l’età evolutiva, ma anche nell’adulto. Nonostante i meccanismi patogenetici del danno osseo nel bambino e nell’adulto siano sostanzialmente sovrapponibili, l’impatto delle alterazioni che determinano deve essere considerato da una prospettiva pediatrica, con l’obiettivo sia di arrestare la perdita di osso sia di favorire i guadagni in termini di efficienza strutturale. La diagnosi di osteoporosi in età pediatrica richiede la presenza di una storia di almeno una frattura vertebrale da fragilità o di fratture delle ossa lunghe e un deficit di densità minerale, misurata con metodo DXA, in siti scheletrici dedicati. I pilastri del trattamento del bambino con osteoporosi o ad alto rischio di fratture, in tutte le fasi dell’accrescimento, sono la nutrizione e l’esercizio fisico, l’integrazione calcio-vitaminica, associate o meno a farmaci anti-riassorbitivi. In questa review analizzeremo le acquisizioni fisiopatologiche attuali e le problematiche legate al management diagnostico-terapeutico dell’osteoporosi pediatrica.

L’osteoporosi: un problema pediatrico

G. Iolascon;MORETTI A
2018

Abstract

L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro che riduce la resistenza del tessuto osseo con un conseguente aumento del rischio di fratture. Sebbene sia considerata una patologia correlata all’invecchiamento, esistono alcune forme primitive e secondarie ad altre condizioni croniche o a trattamenti farmacologici, che rendono l’osteoporosi un problema comune anche nell’età evolutiva. Diverse condizioni che si manifestano in età pediatrica, nonché fattori biomeccanici e nutrizionali, possono compromettere il raggiungimento di un adeguato picco di resistenza scheletrica o determinare la perdita di tessuto osseo, aumentando il rischio di fratture da fragilità non solo durante l’età evolutiva, ma anche nell’adulto. Nonostante i meccanismi patogenetici del danno osseo nel bambino e nell’adulto siano sostanzialmente sovrapponibili, l’impatto delle alterazioni che determinano deve essere considerato da una prospettiva pediatrica, con l’obiettivo sia di arrestare la perdita di osso sia di favorire i guadagni in termini di efficienza strutturale. La diagnosi di osteoporosi in età pediatrica richiede la presenza di una storia di almeno una frattura vertebrale da fragilità o di fratture delle ossa lunghe e un deficit di densità minerale, misurata con metodo DXA, in siti scheletrici dedicati. I pilastri del trattamento del bambino con osteoporosi o ad alto rischio di fratture, in tutte le fasi dell’accrescimento, sono la nutrizione e l’esercizio fisico, l’integrazione calcio-vitaminica, associate o meno a farmaci anti-riassorbitivi. In questa review analizzeremo le acquisizioni fisiopatologiche attuali e le problematiche legate al management diagnostico-terapeutico dell’osteoporosi pediatrica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/419623
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