Durante il Regime fascista vengono costruiti 34 nuovi centri urbani e 5.593 case rurali sparse nella campagna, la maggior parte di esse in Puglia e Lazio. Gran parte di queste case risulta essere abbandonate o comunque ancora di proprietà pubblica. L’idea di trasformare queste case rurali in case temporanee, per lavoratori stagionali nelle campagne, nasce dalla necessità di porre rimedio allo stato in cui vivono i braccianti nei mesi in cui lavorano la terra. Il progetto di riutilizzo prevede una trasformazione interna di quella che è la casa originaria a cui si aggiunge una seconda parte di dimensioni più ridotte, legata alla prima tramite un braccio che inserito in posizione quasi baricentrica disegna una L in planimetria che genera, con il corpo principale, una corte aperta ad est, uno spazio semichiuso, utilizzabile per le ore di relax all’aperto.
Reinventing Rurality
Gianluca Cioffi
2019
Abstract
Durante il Regime fascista vengono costruiti 34 nuovi centri urbani e 5.593 case rurali sparse nella campagna, la maggior parte di esse in Puglia e Lazio. Gran parte di queste case risulta essere abbandonate o comunque ancora di proprietà pubblica. L’idea di trasformare queste case rurali in case temporanee, per lavoratori stagionali nelle campagne, nasce dalla necessità di porre rimedio allo stato in cui vivono i braccianti nei mesi in cui lavorano la terra. Il progetto di riutilizzo prevede una trasformazione interna di quella che è la casa originaria a cui si aggiunge una seconda parte di dimensioni più ridotte, legata alla prima tramite un braccio che inserito in posizione quasi baricentrica disegna una L in planimetria che genera, con il corpo principale, una corte aperta ad est, uno spazio semichiuso, utilizzabile per le ore di relax all’aperto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.