Il saggio affronta le tematiche dell’identità culturale del design e dei suoi obiettivi di ricerca nel passaggio dalla rivoluzione digitale in fase matura al post-digitale, inteso come visione critica del progetto. L’identità del design italiano di fronte ai profondi cambiamenti sociali e tecnologici denota una capacità speculativa e critica in linea con l’"essere contemporaneo” nel senso descritto da Giorgio Agamben Agamben (2008), proprio per la sua differente natura rispetto al design del resto del mondo. La sua natura sostanzial- mente critica e dialogica pone naturalmente l’uomo e la sua cultura al centro del progetto, in un momento in cui è necessario pensare in modo divergente rispetto al determinismo tecnologico. La rivolu- zione digitale ha avuto gli esiti di un effetto sismico, trasformando il mondo dall’interno e profondamente, incidendo sui rapporti interpersonali e lavorativi, sul mondo materiale quanto su quello immateriale, sulla natura delle cose. La condizione in cui si trova ad operare il design a livello globale, per i fenomeni causati dalle tecnologie digitali, determina la necessità di recuperare margini possibili di azione soprattutto rispetto alla funzione primaria del design, come mediatore degli aspetti materiali ed immateriali dei sistemi produttivi rispetto alla società. Da questo punto di vista, superata l’idea del design orientato al consumo esclu- sivo del valore formale degli oggetti, il design oggi è un laboratorio planetario di pensiero, capace di ricercare e sviluppare nuove vie per l’inserimento della tecnologia nella vita degli uomini, anche alternative a quelli esistenti.

Oltre il design

Patrizia Ranzo
2018

Abstract

Il saggio affronta le tematiche dell’identità culturale del design e dei suoi obiettivi di ricerca nel passaggio dalla rivoluzione digitale in fase matura al post-digitale, inteso come visione critica del progetto. L’identità del design italiano di fronte ai profondi cambiamenti sociali e tecnologici denota una capacità speculativa e critica in linea con l’"essere contemporaneo” nel senso descritto da Giorgio Agamben Agamben (2008), proprio per la sua differente natura rispetto al design del resto del mondo. La sua natura sostanzial- mente critica e dialogica pone naturalmente l’uomo e la sua cultura al centro del progetto, in un momento in cui è necessario pensare in modo divergente rispetto al determinismo tecnologico. La rivolu- zione digitale ha avuto gli esiti di un effetto sismico, trasformando il mondo dall’interno e profondamente, incidendo sui rapporti interpersonali e lavorativi, sul mondo materiale quanto su quello immateriale, sulla natura delle cose. La condizione in cui si trova ad operare il design a livello globale, per i fenomeni causati dalle tecnologie digitali, determina la necessità di recuperare margini possibili di azione soprattutto rispetto alla funzione primaria del design, come mediatore degli aspetti materiali ed immateriali dei sistemi produttivi rispetto alla società. Da questo punto di vista, superata l’idea del design orientato al consumo esclu- sivo del valore formale degli oggetti, il design oggi è un laboratorio planetario di pensiero, capace di ricercare e sviluppare nuove vie per l’inserimento della tecnologia nella vita degli uomini, anche alternative a quelli esistenti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/416690
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