Il paper mette in luce alcuni aspetti del contributo di Tomás Maldonado alla cultura del design, ponendo in relazione tre punti principali: la sua concezione dell’arte astratta, il lavoro svolto presso la scuola di Ulm nella direzione di una razionalizzazione del processo progettuale, i suoi interessi verso la svolta culturale e tecnologica della società informatica. La tendenza ad una fertilizzazione del design attraverso il contatto con campi della cultura contigui viene visto come l’elemento che ha permesso a Maldonado di collegare gli aspetti del lavoro progettuale ad un più ampio ruolo di impegno civile e democratico. Le opinioni di Maldonado sull’arte e la cifra semantica del design di Ulm, vengono inquadrate nel contesto culturale del secondo dopoguerra, in cui il ricorso ad un linguaggio astratto, a tratti quasi “afono”, e privo di legami con il passato, viene riconosciuto anche come una sorta di rifugio, un’inconscia rimozione rispetto alle violenze e derive irrazionali che avevano appena percorso il mondo. Questo punto di vista contribuisce inoltre a spiegare il profondo interesse che spinge molti protagonisti di Ulm verso la cibernetica, le scienze informatiche, la semiotica, la teoria dei sistemi, nell’ottica di fornire una solida base metodologica al lavoro progettuale; tali discipline rappresentavano infatti un nuovo reale fatto di segni semplici e di un linguaggio codificato che, attraverso il corpo sottile delle nuove tecnologie, prometteva un nuovo controllo razionale sul mondo. Nella dialettica tra una Ulm, che ha mancato per poco secondo Maldonado l’età del pc, e le prospettive attuali del web e del digitale, il paper evidenzia alcuni passaggi della cultura del design in rapporto all’evoluzione tecnologica della società dell’informazione; fino a instaurare su questi temi un dialogo virtuale tra Maldonado e Baricco, che con il recente saggio “The Game” mette in campo questioni cruciali e complesse, che ci chiamano direttamente in causa quando si menziona il ruolo del design.

Tomàs Maldonado, Ulm più pc

Francesca La Rocca
2018

Abstract

Il paper mette in luce alcuni aspetti del contributo di Tomás Maldonado alla cultura del design, ponendo in relazione tre punti principali: la sua concezione dell’arte astratta, il lavoro svolto presso la scuola di Ulm nella direzione di una razionalizzazione del processo progettuale, i suoi interessi verso la svolta culturale e tecnologica della società informatica. La tendenza ad una fertilizzazione del design attraverso il contatto con campi della cultura contigui viene visto come l’elemento che ha permesso a Maldonado di collegare gli aspetti del lavoro progettuale ad un più ampio ruolo di impegno civile e democratico. Le opinioni di Maldonado sull’arte e la cifra semantica del design di Ulm, vengono inquadrate nel contesto culturale del secondo dopoguerra, in cui il ricorso ad un linguaggio astratto, a tratti quasi “afono”, e privo di legami con il passato, viene riconosciuto anche come una sorta di rifugio, un’inconscia rimozione rispetto alle violenze e derive irrazionali che avevano appena percorso il mondo. Questo punto di vista contribuisce inoltre a spiegare il profondo interesse che spinge molti protagonisti di Ulm verso la cibernetica, le scienze informatiche, la semiotica, la teoria dei sistemi, nell’ottica di fornire una solida base metodologica al lavoro progettuale; tali discipline rappresentavano infatti un nuovo reale fatto di segni semplici e di un linguaggio codificato che, attraverso il corpo sottile delle nuove tecnologie, prometteva un nuovo controllo razionale sul mondo. Nella dialettica tra una Ulm, che ha mancato per poco secondo Maldonado l’età del pc, e le prospettive attuali del web e del digitale, il paper evidenzia alcuni passaggi della cultura del design in rapporto all’evoluzione tecnologica della società dell’informazione; fino a instaurare su questi temi un dialogo virtuale tra Maldonado e Baricco, che con il recente saggio “The Game” mette in campo questioni cruciali e complesse, che ci chiamano direttamente in causa quando si menziona il ruolo del design.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/412302
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