Sin dalla fine del Settecento, e per tutto il secolo successivo, la presenza dei viaggiatori stranieri ha offerto uno straordinario contributo allo sviluppo dei quartieri napoletani di Chiaia e di San Ferdinando - ad occidente del tessuto urbano consolidato della città - da sempre attrattori naturali per l’alta qualità del costruito e un contesto paesaggistico di assoluto rilievo. Incrociando la sterminata produzione letteraria odeporica coeva, in gran parte straniera (lettere, diari e resoconti di viaggio, memorie e guide più o meno specializzate) con le fonti documentarie tradizionali (archivistiche in primis), nel saggio viene analizza la crescente fortuna di cui godrà nella zona più occidentale della città - parallelamente alla nascita dei nuovi alberghi lungo la fascia costiera - l’affitto di case e appartamenti ai “signori forestieri”, fenomeno di tale portata da condizionarne i flussi e le dinamiche abitative ben oltre la caduta del Regno attraverso la diffusione di inedite tipologie edilizie espressamente riservate all’accoglienza in un affannoso adeguamento dell’offerta ad una domanda sempre più particolareggiata, specchio di una società in profondo mutamento legata a doppio filo al passaggio di consegne tra la fiacca imprenditoria locale e le società alberghiere straniere, proiettate viceversa verso un’accoglienza altamente specializzata.

Nuove tipologie abitative nella Napoli dell’Ottocento. Case e appartamenti per i “signori forestieri” nei quartieri occidentali della città

Giuseppe Pignatelli Spinazzola
2019

Abstract

Sin dalla fine del Settecento, e per tutto il secolo successivo, la presenza dei viaggiatori stranieri ha offerto uno straordinario contributo allo sviluppo dei quartieri napoletani di Chiaia e di San Ferdinando - ad occidente del tessuto urbano consolidato della città - da sempre attrattori naturali per l’alta qualità del costruito e un contesto paesaggistico di assoluto rilievo. Incrociando la sterminata produzione letteraria odeporica coeva, in gran parte straniera (lettere, diari e resoconti di viaggio, memorie e guide più o meno specializzate) con le fonti documentarie tradizionali (archivistiche in primis), nel saggio viene analizza la crescente fortuna di cui godrà nella zona più occidentale della città - parallelamente alla nascita dei nuovi alberghi lungo la fascia costiera - l’affitto di case e appartamenti ai “signori forestieri”, fenomeno di tale portata da condizionarne i flussi e le dinamiche abitative ben oltre la caduta del Regno attraverso la diffusione di inedite tipologie edilizie espressamente riservate all’accoglienza in un affannoso adeguamento dell’offerta ad una domanda sempre più particolareggiata, specchio di una società in profondo mutamento legata a doppio filo al passaggio di consegne tra la fiacca imprenditoria locale e le società alberghiere straniere, proiettate viceversa verso un’accoglienza altamente specializzata.
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