Il saggio è parte integrante del lavoro svolto dalla “Commissione Osservatorio della Didattica” e dalla “Commissione Osservatorio della Ricerca”, costituitosi nell’ambito della sezione ICAR/18 del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura per ricostruire un quadro complessivo dello stato dell’insegnamento e della ricerca del SSD ICAR/18 nel panorama del sistema formativo universitario nazionale. Dall’analisi dei dati ministeriali sui Dottorati di Ricerca e, soprattutto, di quanto indicato dai singoli Atenei circa l’offerta didattica delle diverse Scuole di Specializzazione e dei Master Universitari, emerge chiaramente una progressiva perdita identitaria sofferta dal SSD ICAR/18 in un contesto formativo post lauream da tempo contraddistinto da un generalizzato accorpamento dei corsi e dalla conseguente coabitazione forzata di più ambiti disciplinari estremamente diversi fra loro. Oltre alla perdita di ogni specificità – fenomeno comune a molti altri ambiti disciplinari – un ulteriore elemento di criticità per la Storia dell’architettura deve riconoscersi nella scelta, oramai dichiarata, di indirizzare il III ciclo della formazione universitaria verso inedite forme di collaborazione con il mondo imprenditoriale e, dunque, nella maggiore attenzione rivolta a quelle aree e a quei settori considerati ‘trainanti’ per l’economia nazionale in una esclusiva visione occupazionale.

La formazione post-lauream. Il ruolo dell’ICAR/18 nei Dottorati di Ricerca, nelle Scuole di Specializzazione e nei Master Universitari

Giuseppe Pignatelli Spinazzola
2018

Abstract

Il saggio è parte integrante del lavoro svolto dalla “Commissione Osservatorio della Didattica” e dalla “Commissione Osservatorio della Ricerca”, costituitosi nell’ambito della sezione ICAR/18 del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura per ricostruire un quadro complessivo dello stato dell’insegnamento e della ricerca del SSD ICAR/18 nel panorama del sistema formativo universitario nazionale. Dall’analisi dei dati ministeriali sui Dottorati di Ricerca e, soprattutto, di quanto indicato dai singoli Atenei circa l’offerta didattica delle diverse Scuole di Specializzazione e dei Master Universitari, emerge chiaramente una progressiva perdita identitaria sofferta dal SSD ICAR/18 in un contesto formativo post lauream da tempo contraddistinto da un generalizzato accorpamento dei corsi e dalla conseguente coabitazione forzata di più ambiti disciplinari estremamente diversi fra loro. Oltre alla perdita di ogni specificità – fenomeno comune a molti altri ambiti disciplinari – un ulteriore elemento di criticità per la Storia dell’architettura deve riconoscersi nella scelta, oramai dichiarata, di indirizzare il III ciclo della formazione universitaria verso inedite forme di collaborazione con il mondo imprenditoriale e, dunque, nella maggiore attenzione rivolta a quelle aree e a quei settori considerati ‘trainanti’ per l’economia nazionale in una esclusiva visione occupazionale.
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