La ricerca indaga su due particolari proibizioni vigenti per i censori, ossia il divieto di vedere cadaveri durante la lustratio (Dio Cass. 54.28.4) e l’impossibilità di creare il sostituto del censore defunto (Plut. Quaest. Rom. 50). L’elemento comune ad entrambe le proibizioni era la morte, evento considerato malaugurante per questa magistratura. L’a. avanza l’ipotesi che tutto ciò sia da collegarsi alla originaria natura sacerdotale della censura, che aveva le sue radici nella lustratio, importante cerimonia religiosa a cui tali magistrati furono preposti sin dalla loro istituzione e che, in buona sostanza, finì con il qualificare di ‘sacerdotalità’ i suoi officianti. Conforta tale ipotesi il fatto che anche altre prerogative censorie, come appunto il divieto del suffectus e l’impossibilità che rimanesse in carica un solo censore, sembrano avere carattere religioso e ricalcare alcuni tabù vigenti per il Flamen Dialis.
Lustratio e divieto del suffectus: due aspetti sacerdotali del censore?
Manzo Annamaria
2019
Abstract
La ricerca indaga su due particolari proibizioni vigenti per i censori, ossia il divieto di vedere cadaveri durante la lustratio (Dio Cass. 54.28.4) e l’impossibilità di creare il sostituto del censore defunto (Plut. Quaest. Rom. 50). L’elemento comune ad entrambe le proibizioni era la morte, evento considerato malaugurante per questa magistratura. L’a. avanza l’ipotesi che tutto ciò sia da collegarsi alla originaria natura sacerdotale della censura, che aveva le sue radici nella lustratio, importante cerimonia religiosa a cui tali magistrati furono preposti sin dalla loro istituzione e che, in buona sostanza, finì con il qualificare di ‘sacerdotalità’ i suoi officianti. Conforta tale ipotesi il fatto che anche altre prerogative censorie, come appunto il divieto del suffectus e l’impossibilità che rimanesse in carica un solo censore, sembrano avere carattere religioso e ricalcare alcuni tabù vigenti per il Flamen Dialis.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.