Il problema del consumo di suolo coinvolge la gran parte delle aree fortemente antropizzate, in particolare, in Campania la superficie complessiva delle città è decuplicata dall’Unità d’Italia ad oggi. Dal 1861 al 1961, la curva rappresentativa dell’espansione della città si presenta omotetica alla curva della crescita demografica così, al progressivo raddoppio della popolazione corrisponde quello delle aree urbanizzate. Dal 1961 in poi le due curve divergono: l’espansione urbana cresce in modo esponenziale mentre la curva demografica si appiattisce, cosicché le superfici urbanizzate si quadruplicano nell’ultimo quarantennio registrando un +321%, mentre la popolazione cresce solo del 21%. Ciò premesso è necessario concordare su una definizione di consumo di suolo prima di procedere alla raccolta di dati per la conoscenza del fenomeno e all’individuazione di metodologie efficaci e condivisibili per la sua misurazione e monitoraggio, nonché di tecniche per il contenimento del consumo di questa importante risorsa. Una definizione di carattere ampio, proposta anche dall'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA), considera il consumo di suolo come trasformazione della copertura di suolo da non urbanizzata ad urbanizzata ma le possibilità interpretative e le conseguenti ricadute sulle scelte di pianificazione fisica del territorio non sono né banali né scontate. Le fonti informative risultano indispensabili per il monitoraggio del consumo di suolo documentandone la sua evoluzione nel tempo e nello spazio. La quantificazione richiede la padronanza delle metodiche conoscitive dei diversi approcci al fine di una corretta lettura dei dati disponibili conseguente alle modalità di acquisizione degli stessi, all’accuratezza dei risultati, al sistema di classificazione utilizzato cosicché le misurazioni possono risultare molto diverse in relazione alle fonti informative che, a loro volta, sono conseguenti ai diversi sistemi di rilievo (telerilevamento, fotointerpretazione, rilievo diretto) e di classificazione (usi e copertura del suolo). La matrice delle transizioni, proposta come metodo di riferimento generale dal CRCS (Centro Ricerche sui Consumi di Suolo) - nei rapporti pubblicati, si riduce, nei casi più semplici, a due metodi di base: il metodo dei flussi e il metodo delle differenze. Attraverso l’applicazione di quest’ultima metodologia, nota la copertura del suolo in due date diverse, si calcolerà la variazione numerica assoluta di copertura del suolo nell’intervallo di tempo considerato nei comuni ad est del Vesuvio e l’Indice di Copertura del Suolo (ICS), espresso in percentuale, come il rapporto fra la superficie consumata e l’intera superficie comunale. Il contributo farà riferimento a sei step temporali e fornirà dati comparabili con quanto già pubblicato per le altre regioni italiane.

Il consumo di suolo nei comuni ad est del Vesuvio

Losco S.
;
de Biase C.
2018

Abstract

Il problema del consumo di suolo coinvolge la gran parte delle aree fortemente antropizzate, in particolare, in Campania la superficie complessiva delle città è decuplicata dall’Unità d’Italia ad oggi. Dal 1861 al 1961, la curva rappresentativa dell’espansione della città si presenta omotetica alla curva della crescita demografica così, al progressivo raddoppio della popolazione corrisponde quello delle aree urbanizzate. Dal 1961 in poi le due curve divergono: l’espansione urbana cresce in modo esponenziale mentre la curva demografica si appiattisce, cosicché le superfici urbanizzate si quadruplicano nell’ultimo quarantennio registrando un +321%, mentre la popolazione cresce solo del 21%. Ciò premesso è necessario concordare su una definizione di consumo di suolo prima di procedere alla raccolta di dati per la conoscenza del fenomeno e all’individuazione di metodologie efficaci e condivisibili per la sua misurazione e monitoraggio, nonché di tecniche per il contenimento del consumo di questa importante risorsa. Una definizione di carattere ampio, proposta anche dall'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA), considera il consumo di suolo come trasformazione della copertura di suolo da non urbanizzata ad urbanizzata ma le possibilità interpretative e le conseguenti ricadute sulle scelte di pianificazione fisica del territorio non sono né banali né scontate. Le fonti informative risultano indispensabili per il monitoraggio del consumo di suolo documentandone la sua evoluzione nel tempo e nello spazio. La quantificazione richiede la padronanza delle metodiche conoscitive dei diversi approcci al fine di una corretta lettura dei dati disponibili conseguente alle modalità di acquisizione degli stessi, all’accuratezza dei risultati, al sistema di classificazione utilizzato cosicché le misurazioni possono risultare molto diverse in relazione alle fonti informative che, a loro volta, sono conseguenti ai diversi sistemi di rilievo (telerilevamento, fotointerpretazione, rilievo diretto) e di classificazione (usi e copertura del suolo). La matrice delle transizioni, proposta come metodo di riferimento generale dal CRCS (Centro Ricerche sui Consumi di Suolo) - nei rapporti pubblicati, si riduce, nei casi più semplici, a due metodi di base: il metodo dei flussi e il metodo delle differenze. Attraverso l’applicazione di quest’ultima metodologia, nota la copertura del suolo in due date diverse, si calcolerà la variazione numerica assoluta di copertura del suolo nell’intervallo di tempo considerato nei comuni ad est del Vesuvio e l’Indice di Copertura del Suolo (ICS), espresso in percentuale, come il rapporto fra la superficie consumata e l’intera superficie comunale. Il contributo farà riferimento a sei step temporali e fornirà dati comparabili con quanto già pubblicato per le altre regioni italiane.
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