La necessità del manifesto

Le tensioni socio-politiche che interessano l'intero continente sono tra le più evidenti espressioni di una stagione in cui le direzioni del cambiamento, nel disegnare nuove geografie economiche e sociali che incidono profondamente sulla nostra quotidianità, sembrano non riconoscere più nella figura del manifesto uno dei possibili strumenti per il governo delle trasformazioni. In questa condizione, espressa peraltro anche nell'apparente rarefarsi dell'interesse per la riflessione e l'approfondimento, si è compiuto un processo che ha visto il manifesto, inteso come "pura" costruzione teorica, cambiare veste per presentarsi in una forma nuova, per così dire più "soffice" che, nello spostare l'attenzione su eventi piuttosto che su opere costruite, relega di fatto a un ruolo ancillare la base retorica su cui si era storicamente fondato. Anche per questo, e in piena legittimità, è stato possibile attribuire lo statuto di manifesti a fenomeni e correnti che muovono dall'osservazione critica ex post piuttosto che da un enunciato teorico che invita all'azione e che postula la necessità di essere raccolto.