Abstract. Objectives. People with severe mental disorders are at high risk of stigma in many life domains. Within the healthcare system, discriminatory behaviors lead to lower access to services and preventive programs, as well as to poorer quality of care. This entails higher prevalence of physical comorbidities and premature death due to other risk factors, such as unhealthy lifestyles. The present paper aims at describing the most critical healthcare discriminations towards people with mental disorders, as well as some examples of best practices and strategic decisions recommended to reduce inequalities in access to services and mortality. Methods. Narrative review on stigma and management strategies recommended to hinder healthcare discriminations towards people with severe mental health disorders. Results. Health professionals are not immune to stigma nor are they fully aware of organizational measures required to meet the complex health needs of people with mental disorders. Given the limited impact of the university curricula on professionals’ negative attitudes, further ad-hoc educational programs are needed in healthcare systems, including the participation of users representatives, to involve mental health and primary care services, besides other community and hospital departments. Best practices aimed at reducing healthcare discriminations and increasing the responsiveness of the health system should include key-ingredients, such as coordination and continuity of care among social and health services and multidisciplinary health care, based on the integration of specialized mental and physical health services with primary health services. Conclusions. Evidence on the efficacy of measures aimed at improving the health of people with severe mental disorders is scanty. However, in order to move towards proactive medicine and to meet the healthcare needs of the most vulnerable and discriminated ones, it seems crucial to coordinate different levels of preventive and therapeutic activities across the whole network of health services. Furthermore, it would be necessary to strengthen and share the mental health pathways of care with the other stakeholders, also including active involvement of citizens and partnership with users’ organizations. The Houses of health in the Emilia-Romagna Region might represent an organizational example of such a model.

Riassunto. Obiettivi. Le persone con disturbi mentali gravi hanno un ridotto accesso ai servizi sanitari e ai programmi di prevenzione e ricevono spesso cure più scadenti degli altri cittadini. Queste disuguaglianze, spesso legate allo stigma che accompagna la malattia mentale, sovrapponendosi ai possibili fattori di rischio derivanti da stili di vita non sani sono causa di maggiore morbilità e mortalità. Il presente contributo descrive le principali discriminazioni sanitarie nei confronti delle persone con disturbi mentali e riporta buone pratiche e strategie organizzative raccomandate per ridurre i gap di accesso, trattamento e mortalità. Metodi. Revisione narrativa su stigma e strategie per contrastare le discriminazioni in ambito sanitario nei confronti delle persone con disturbi mentali gravi. Risultati. Il personale sanitario, non immune da pregiudizi, appare poco consapevole delle misure organizzative da adottare in risposta ai bisogni di salute di cittadini con disturbi mentali gravi. La formazione universitaria ha effetti solo limitati nel ridurre atteggiamenti negativi e discriminatori. Appaiono necessarie strategie formative e informative da realizzare in compartecipazione con utenti e familiari e in sinergia tra servizi di salute mentale, cure primarie e altri dipartimenti territoriali e ospedalieri. Buone pratiche raccomandate per contrastare le discriminazioni e incrementare la responsiveness sono il coordinamento, la comunicazione e la continuità assistenziale tra servizi sociali e sanitari, e l’inclusione della salute mentale in una cornice multidisciplinare di cura alla persona, in stretto collegamento con le cure primarie. Conclusioni. Le evidenze sull’efficacia di specifiche strategie per migliorare la salute delle persone con disturbi mentali gravi sono ancora carenti. Tuttavia, nel predisporre modelli organizzativi basati sulla medicina di iniziativa, potenzialmente in grado di rispondere ai bisogni delle persone più vulnerabili e discriminate, sembrano emergere alcune raccomandazioni: prevedere una funzione di raccordo e orientamento attraverso i percorsi preventivi e curativi della rete sanitaria; rafforzare la condivisione dei processi tra medici di medicina generale, centri di salute mentale, altri servizi specialistici; potenziare il partenariato con l’associazionismo. Approcci così orientati si stanno sperimentando in alcune realtà, come ad esempio nelle Case della salute dell’Emilia-Romagna.

Lo stigma nei confronti delle persone con disturbi mentali gravi: implicazioni per la tutela della salute fisica e per il sistema sanitario

Lorenza Magliano;
2018

Abstract

Abstract. Objectives. People with severe mental disorders are at high risk of stigma in many life domains. Within the healthcare system, discriminatory behaviors lead to lower access to services and preventive programs, as well as to poorer quality of care. This entails higher prevalence of physical comorbidities and premature death due to other risk factors, such as unhealthy lifestyles. The present paper aims at describing the most critical healthcare discriminations towards people with mental disorders, as well as some examples of best practices and strategic decisions recommended to reduce inequalities in access to services and mortality. Methods. Narrative review on stigma and management strategies recommended to hinder healthcare discriminations towards people with severe mental health disorders. Results. Health professionals are not immune to stigma nor are they fully aware of organizational measures required to meet the complex health needs of people with mental disorders. Given the limited impact of the university curricula on professionals’ negative attitudes, further ad-hoc educational programs are needed in healthcare systems, including the participation of users representatives, to involve mental health and primary care services, besides other community and hospital departments. Best practices aimed at reducing healthcare discriminations and increasing the responsiveness of the health system should include key-ingredients, such as coordination and continuity of care among social and health services and multidisciplinary health care, based on the integration of specialized mental and physical health services with primary health services. Conclusions. Evidence on the efficacy of measures aimed at improving the health of people with severe mental disorders is scanty. However, in order to move towards proactive medicine and to meet the healthcare needs of the most vulnerable and discriminated ones, it seems crucial to coordinate different levels of preventive and therapeutic activities across the whole network of health services. Furthermore, it would be necessary to strengthen and share the mental health pathways of care with the other stakeholders, also including active involvement of citizens and partnership with users’ organizations. The Houses of health in the Emilia-Romagna Region might represent an organizational example of such a model.
2018
Riassunto. Obiettivi. Le persone con disturbi mentali gravi hanno un ridotto accesso ai servizi sanitari e ai programmi di prevenzione e ricevono spesso cure più scadenti degli altri cittadini. Queste disuguaglianze, spesso legate allo stigma che accompagna la malattia mentale, sovrapponendosi ai possibili fattori di rischio derivanti da stili di vita non sani sono causa di maggiore morbilità e mortalità. Il presente contributo descrive le principali discriminazioni sanitarie nei confronti delle persone con disturbi mentali e riporta buone pratiche e strategie organizzative raccomandate per ridurre i gap di accesso, trattamento e mortalità. Metodi. Revisione narrativa su stigma e strategie per contrastare le discriminazioni in ambito sanitario nei confronti delle persone con disturbi mentali gravi. Risultati. Il personale sanitario, non immune da pregiudizi, appare poco consapevole delle misure organizzative da adottare in risposta ai bisogni di salute di cittadini con disturbi mentali gravi. La formazione universitaria ha effetti solo limitati nel ridurre atteggiamenti negativi e discriminatori. Appaiono necessarie strategie formative e informative da realizzare in compartecipazione con utenti e familiari e in sinergia tra servizi di salute mentale, cure primarie e altri dipartimenti territoriali e ospedalieri. Buone pratiche raccomandate per contrastare le discriminazioni e incrementare la responsiveness sono il coordinamento, la comunicazione e la continuità assistenziale tra servizi sociali e sanitari, e l’inclusione della salute mentale in una cornice multidisciplinare di cura alla persona, in stretto collegamento con le cure primarie. Conclusioni. Le evidenze sull’efficacia di specifiche strategie per migliorare la salute delle persone con disturbi mentali gravi sono ancora carenti. Tuttavia, nel predisporre modelli organizzativi basati sulla medicina di iniziativa, potenzialmente in grado di rispondere ai bisogni delle persone più vulnerabili e discriminate, sembrano emergere alcune raccomandazioni: prevedere una funzione di raccordo e orientamento attraverso i percorsi preventivi e curativi della rete sanitaria; rafforzare la condivisione dei processi tra medici di medicina generale, centri di salute mentale, altri servizi specialistici; potenziare il partenariato con l’associazionismo. Approcci così orientati si stanno sperimentando in alcune realtà, come ad esempio nelle Case della salute dell’Emilia-Romagna.
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