In questo lavoro Angelo Volpe si pone l’obiettivo di ricostruire la complessa topografia delle teorie (critiche) della società di massa, riesumando velocemente le rinomate posizioni di Max Horkheimer e Theodor W. Adorno, di Karl Mannheim e Charles Wright Mills, di Hannah Arendt e Emil Lederer, di William Kornhauser e Robert Nisbet e, da ultimo, quelle di David Riesman. Altrettanto spazio è stato inoltre riservato a quegli autori che hanno elaborato una vera e propria contro-teoria della società di massa: le posizioni di Edward Shils, Daniel Bell, Talcott Parsons, Leon Bramson costituiscono, infatti, una poderosa reazione alle precedenti e imperanti teorie apoca¬littiche. Ma – come spesso accade – quando ci si vuole contrapporre, la volontà di differenziarsi porta a enfatizzazioni di segno contrario. Così, agli eccessi di una tesi sono in qualche modo seguiti gli eccessi di una antitesi. E su questo terreno, il dialogo tra i critici e i contro-critici è un dialogo tra sordi: ciò che per i secondi è tutto un susseguirsi di eventi positivi, per i primi è la matrice di una serie di mali presenti e futuri. Sempre in riferimento all’obiettivo di cui sopra, l’autore ha inoltre posto in essere, anche in forza delle nuove riflessioni sula nostra contemporaneità, una sorta di bilancio, indicando le piste lungo le quali possa essere rinnovata l’analisi della società di massa, frettolosamente soppiantata dalla sociologia della differenziazione sociale.

La società di massa: critiche e contro-critiche

Angelo Volpe
2017

Abstract

In questo lavoro Angelo Volpe si pone l’obiettivo di ricostruire la complessa topografia delle teorie (critiche) della società di massa, riesumando velocemente le rinomate posizioni di Max Horkheimer e Theodor W. Adorno, di Karl Mannheim e Charles Wright Mills, di Hannah Arendt e Emil Lederer, di William Kornhauser e Robert Nisbet e, da ultimo, quelle di David Riesman. Altrettanto spazio è stato inoltre riservato a quegli autori che hanno elaborato una vera e propria contro-teoria della società di massa: le posizioni di Edward Shils, Daniel Bell, Talcott Parsons, Leon Bramson costituiscono, infatti, una poderosa reazione alle precedenti e imperanti teorie apoca¬littiche. Ma – come spesso accade – quando ci si vuole contrapporre, la volontà di differenziarsi porta a enfatizzazioni di segno contrario. Così, agli eccessi di una tesi sono in qualche modo seguiti gli eccessi di una antitesi. E su questo terreno, il dialogo tra i critici e i contro-critici è un dialogo tra sordi: ciò che per i secondi è tutto un susseguirsi di eventi positivi, per i primi è la matrice di una serie di mali presenti e futuri. Sempre in riferimento all’obiettivo di cui sopra, l’autore ha inoltre posto in essere, anche in forza delle nuove riflessioni sula nostra contemporaneità, una sorta di bilancio, indicando le piste lungo le quali possa essere rinnovata l’analisi della società di massa, frettolosamente soppiantata dalla sociologia della differenziazione sociale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/385842
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