Il contributo si occupa del fenomeno degli immobili non portati a compimento, fenomeno definito dagli studiosi della progettazione urbana “architettura del non finito”. Da tali studi emerge come la questione vada ben al di là del profilo estetico, interessando aspetti di tipo ambientale (consumo dei suoli e inquinamento derivante dal deterioramento dei materiali), di tipo economico (deprezzamento dell’intera area), nonché di tipo sociale (l’influenza del degrado urbano sulla qualità della vita). Il problema affrontato, in particolare, è la difficile qualificazione giuridica del volume realizzato sulla base di un titolo abilitativo legittimo, ma non completato nel termine decadenziale indicato nel permesso. L’autore conclude che se è vero che ciò che viene assentito con il permesso non è un’astratta volumetria, bensì anche la finalità che essa è chiamata a soddisfare in ragione della funzione sociale riconosciutale, deve, allora, necessariamente concludersi che la realizzazione solo parziale, nei tempi indicati, di quanto previsto – tale da rendere l’opera inidonea a soddisfare l’interesse cui era destinata – configura un abuso, sub specie di difformità totale dal permesso di costruire.
Decadenza del permesso di costruire e “non finito architettonico”. La rilevanza della coordinata temporale nelle trasformazioni edilizie
CALABRO', Marco
2015
Abstract
Il contributo si occupa del fenomeno degli immobili non portati a compimento, fenomeno definito dagli studiosi della progettazione urbana “architettura del non finito”. Da tali studi emerge come la questione vada ben al di là del profilo estetico, interessando aspetti di tipo ambientale (consumo dei suoli e inquinamento derivante dal deterioramento dei materiali), di tipo economico (deprezzamento dell’intera area), nonché di tipo sociale (l’influenza del degrado urbano sulla qualità della vita). Il problema affrontato, in particolare, è la difficile qualificazione giuridica del volume realizzato sulla base di un titolo abilitativo legittimo, ma non completato nel termine decadenziale indicato nel permesso. L’autore conclude che se è vero che ciò che viene assentito con il permesso non è un’astratta volumetria, bensì anche la finalità che essa è chiamata a soddisfare in ragione della funzione sociale riconosciutale, deve, allora, necessariamente concludersi che la realizzazione solo parziale, nei tempi indicati, di quanto previsto – tale da rendere l’opera inidonea a soddisfare l’interesse cui era destinata – configura un abuso, sub specie di difformità totale dal permesso di costruire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.