Il saggio ricostruisce la genesi della celebra impresa editoriale di Angelo Comolli, la Bibliografia storico-critica dell’Architettura civile ed arti subalterne, varata nel 1788, proseguita fino al 1792 e interrotta per la prematura morte dell’autore nel 1794. In particolare, vengono individuati i debiti intellettuali contratti da Comolli non solo mediante contatti personali nel vivace ambiente della Roma del tempo e nella cerchia di Andrea Memmo, durante la permanenza nell’Urbe dell’ambasciatore della Serenissima, ma anche grazie alla fitta rete epistolare di corrispondenti attivata tramite il “Manifesto agli amatori delle Belle arti” datato Roma, 2 ottobre 1786 e finalizzato in primo luogo ad acquisire notizie e segnalazioni per la sua opera. Il contributo si sofferma su alcune lettere inedite rinvenute in diversi archivi, tra le quali particolare rilievo assume il confronto che Comolli, confermando la sua formazione di erudito e bibliotecario, intrattiene con i bibliotecari Jacopo Morelli, custode della Marciana a Venezia, e Girolamo Tiraboschi, prefetto della Estense di Modena, nonché con l’erudito Vincenzo Corazza a Napoli, discutendo sulla struttura dell’opera e sulla organizzazione sistematica delle materie, che riflette l’impostazione classificatoria propria del secolo dei Lumi.

"Per comodo degli architetti studiosi". La Bibliografia architettonica di Angelo Comolli

LENZA, Concetta
2015

Abstract

Il saggio ricostruisce la genesi della celebra impresa editoriale di Angelo Comolli, la Bibliografia storico-critica dell’Architettura civile ed arti subalterne, varata nel 1788, proseguita fino al 1792 e interrotta per la prematura morte dell’autore nel 1794. In particolare, vengono individuati i debiti intellettuali contratti da Comolli non solo mediante contatti personali nel vivace ambiente della Roma del tempo e nella cerchia di Andrea Memmo, durante la permanenza nell’Urbe dell’ambasciatore della Serenissima, ma anche grazie alla fitta rete epistolare di corrispondenti attivata tramite il “Manifesto agli amatori delle Belle arti” datato Roma, 2 ottobre 1786 e finalizzato in primo luogo ad acquisire notizie e segnalazioni per la sua opera. Il contributo si sofferma su alcune lettere inedite rinvenute in diversi archivi, tra le quali particolare rilievo assume il confronto che Comolli, confermando la sua formazione di erudito e bibliotecario, intrattiene con i bibliotecari Jacopo Morelli, custode della Marciana a Venezia, e Girolamo Tiraboschi, prefetto della Estense di Modena, nonché con l’erudito Vincenzo Corazza a Napoli, discutendo sulla struttura dell’opera e sulla organizzazione sistematica delle materie, che riflette l’impostazione classificatoria propria del secolo dei Lumi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/345626
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