La generazione di radon (gas nobile derivante dal decadimento dei radionuclidi primordiali: 235Uranio 238Uranio e 232Torio) liberato in natura dalla crosta terrestre e immesso in atmosfera, in caso d’accumulo in ambienti confi nati di lavoro, di comunità e di vita, può essere un serio problema di prevenzione lavorativa e sanità pubblica per la capacità d’indurre gravi patologie in persone esposte. La Iarc-Oms classifi ca il radon tra i cancerogeni di gruppo 1. In atmosfera vi sono suoi valori minimi d’attività dell’ordine di 10-20 Bq/m³), senza rischi per la salute umana. In ambienti confi nati - specie se edifi cati in aree geografi che più ricche di radionuclidi, se a basso ricambio d’aria naturale o artifi ciale, se costruiti con materiali a lento rilascio, se in presenza di polveri sottili derivanti da lavorazioni o da scarsa pulizia degli ambienti - esso, direttamente o congiuntamente alla sua progenie solida (222Polonio), è un possibile rischio anche alto per la sua concentrazione e dose. Secondo l’Icrp (publication 60 del ‘90), l’esposizione associata a radon e fumo anche passivo implica l’aumento di 10-20 volte del rischio di cancro del polmone. Soprattutto in ambienti di lavoro l’impatto degli inquinanti prodotti dal ciclo produttivo e di quelli di natura chimica fi sica e microbiologica derivanti da strutture edilizie, arredi, impianti di condizionamento, s’intende la dimensione globale dell’impatto e come siano necessarie strategie di dimostrazione puntuale dei singoli inquinanti e di miglioramento globale di prevenzione lavorativa e qualità ambientale indoor complessiva, secondo un processo razionale integrato, ergonomico ed economico. Sul piano scientifi co documentare la continuità tra rischio lavorativo d’esposizione al radon e rischio in ambienti indoor può contribuire a defi nire possibili strategie di controllo e riduzione del rischio, contestualizzandolo negli altri aspetti d’igiene e qualità ambientale indoor per fi ni di razionale controllo integrato con effetti di risparmio economico ed energetico sia in ambienti lavorativi sia, per esten47 TECNICA OSPEDALIERA aprile 2009 sione, in ambienti di vita e comunità. Ciò nel rispetto delle dirette responsabilità che il dlgs 9/4/08 n. 81 (Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro di sicurezza del lavoro) pone a carico dei datori di lavoro.

Contesti Igienistici: Rischio Radon e Radioprotezione

CAMMAROTA, Bruno;DE SIMONE SORRENTINO, Mario;SCHILLIRO', Francesco
2009

Abstract

La generazione di radon (gas nobile derivante dal decadimento dei radionuclidi primordiali: 235Uranio 238Uranio e 232Torio) liberato in natura dalla crosta terrestre e immesso in atmosfera, in caso d’accumulo in ambienti confi nati di lavoro, di comunità e di vita, può essere un serio problema di prevenzione lavorativa e sanità pubblica per la capacità d’indurre gravi patologie in persone esposte. La Iarc-Oms classifi ca il radon tra i cancerogeni di gruppo 1. In atmosfera vi sono suoi valori minimi d’attività dell’ordine di 10-20 Bq/m³), senza rischi per la salute umana. In ambienti confi nati - specie se edifi cati in aree geografi che più ricche di radionuclidi, se a basso ricambio d’aria naturale o artifi ciale, se costruiti con materiali a lento rilascio, se in presenza di polveri sottili derivanti da lavorazioni o da scarsa pulizia degli ambienti - esso, direttamente o congiuntamente alla sua progenie solida (222Polonio), è un possibile rischio anche alto per la sua concentrazione e dose. Secondo l’Icrp (publication 60 del ‘90), l’esposizione associata a radon e fumo anche passivo implica l’aumento di 10-20 volte del rischio di cancro del polmone. Soprattutto in ambienti di lavoro l’impatto degli inquinanti prodotti dal ciclo produttivo e di quelli di natura chimica fi sica e microbiologica derivanti da strutture edilizie, arredi, impianti di condizionamento, s’intende la dimensione globale dell’impatto e come siano necessarie strategie di dimostrazione puntuale dei singoli inquinanti e di miglioramento globale di prevenzione lavorativa e qualità ambientale indoor complessiva, secondo un processo razionale integrato, ergonomico ed economico. Sul piano scientifi co documentare la continuità tra rischio lavorativo d’esposizione al radon e rischio in ambienti indoor può contribuire a defi nire possibili strategie di controllo e riduzione del rischio, contestualizzandolo negli altri aspetti d’igiene e qualità ambientale indoor per fi ni di razionale controllo integrato con effetti di risparmio economico ed energetico sia in ambienti lavorativi sia, per esten47 TECNICA OSPEDALIERA aprile 2009 sione, in ambienti di vita e comunità. Ciò nel rispetto delle dirette responsabilità che il dlgs 9/4/08 n. 81 (Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro di sicurezza del lavoro) pone a carico dei datori di lavoro.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/327750
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact